«È morto Virgilio». Il 18 ottobre 1973 a La Crosse, nel Wisconsin, muore in ospedale il giornalista Virgilio Crocco autore di un gran numero di inchieste sulla malavita romana e sui palazzi del potere. Da poche ore è stato travolto da un’auto mentre stava attraversando la strada per rientrare in albergo insieme al suo amico Eugenio Malgieri,
Un legame forte
Il giornalista, che si trovava negli Stati Uniti per seguire le tracce di una nuova inchiesta, era profondamente legato a Mina con la quale era stato per breve tempo anche sposato. La separazione però non aveva incrinato i rapporti tra loro. Dall’unione era nata la figlia Benedetta. Per Mina la sua morte è un colpo terribile. Un altro pezzo della sua vita se ne va per sempre. Nonostante il fallimento del matrimonio era rimasta in ottimi rapporti con un uomo che stimava profondamente e dal quale aveva tratto la forza di rinnovarsi, di capire meglio quale strada prendere, come comportarsi e, soprattutto, come difendersi dall’aggressività dei “media”.
Un muro impenetrabile
La lenta consunzione della loro storia d’amore non aveva intaccato l’amicizia e la confidenza che, anzi, sembravano uscire rafforzati dalla fine di un ingombrante e ambiguo legame come quello matrimoniale. Il dolore è fortissimo e contribuisce a farla chiudere ancor di più in se stessa. Per qualche tempo neppure gli amici più fedeli possono nulla contro il muro impenetrabile di silenzio che si è costruita intorno. Pian piano ritrova se stessa, insieme alla consapevolezza che non ce la fa più a reggere gli obblighi di un mondo come quello dello spettacolo.