Home C'era una volta La morte del giornalista Virgilio Crocco e le scelte di Mina

La morte del giornalista Virgilio Crocco e le scelte di Mina

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«È morto Virgilio». Il 18 ottobre 1973 a La Crosse, nel Wisconsin, muore in ospedale il giornalista Virgilio Crocco autore di un gran numero di inchieste sulla malavita romana e sui palazzi del potere. Da poche ore è stato travolto da un’auto mentre stava attraversando la strada per rientrare in albergo insieme al suo amico Eugenio Malgieri,

Un legame forte

Il giornalista, che si trovava negli Stati Uniti per seguire le tracce di una nuova inchiesta, era profondamente legato a Mina con la quale era stato per breve tempo anche sposato. La separazione però non aveva incrinato i rapporti tra loro. Dall’unione era nata la figlia Benedetta. Per Mina la sua morte è un colpo terribile. Un altro pezzo della sua vita se ne va per sempre. Nonostante il fallimento del matrimonio era rimasta in ottimi rapporti con un uomo che stimava profondamente e dal quale aveva tratto la forza di rinnovarsi, di capire meglio quale strada prendere, come comportarsi e, soprattutto, come difendersi dall’aggressività dei “media”.

Un muro impenetrabile

La lenta consunzione della loro storia d’amore non aveva intaccato l’amicizia e la confidenza che, anzi, sembravano uscire rafforzati dalla fine di un ingombrante e ambiguo legame come quello matrimoniale. Il dolore è fortissimo e contribuisce a farla chiudere ancor di più in se stessa. Per qualche tempo neppure gli amici più fedeli possono nulla contro il muro impenetrabile di silenzio che si è costruita intorno. Pian piano ritrova se stessa, insieme alla consapevolezza che non ce la fa più a reggere gli obblighi di un mondo come quello dello spettacolo.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".