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La Matriciana “finta” di Gianfranco

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Matriciana
Tornano come promesso, le nuove ricette del nostro amico e scrittore Niky Marcelli che questa settimana ci propone un piatto particolare, La Matriciana “finta” del suo barman preferito, Gianfranco.

La Matriciana “finta” di Gianfranco

Il mio amico Gianfranco, valente barman presso il Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo, benché originario di Salsomaggiore Terme, credeva di essere depositario della vera ricetta della matriciana.
Me la sono fatta descrivere in una serata fredda che pareva inverno anche se eravamo
a metà luglio e ho scoperto che in realtà ne possedeva una versione talmente
fantasiosa da diventare una ricetta a sé.
Un piatto assolutamente originale, distante anni luce dalla vera matriciana – alla quale è accomunato solo dalla presenza della pasta, del peperoncino e del pomodoro – ma comunque gustoso, che vi ripropongo in queste pagine.

Ingredienti per due persone:

160 gr. di spaghetti
100 gr. di pancetta tesa
1 cipolla
1 peperoncino (possibilmente fresco)
½ bicchiere di vino bianco
Olio extravergine di oliva q.b.
Passata di pomodoro q.b.
Parmigiano reggiano q.b.
Fate un battuto di cipolla e mettetelo a soffriggere a fuoco dolce in poco olio e.v.o.
insieme alla pancetta tagliata a tocchetti. Quando la cipolla sarà imbiondita e la
pancetta croccante, sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco. Lasciate soffriggere
fino a che il vino non sarà evaporato, aggiungete il peperoncino tagliato a pezzetti e
incorporate lentamente la passata di pomodoro.
Fate “tirare” il sugo a fuoco dolce fino alla cottura completa.
In una pentola, lessate in acqua bollente gli spaghetti (o altra pasta, a piacimento),
scolateli al dente e gettateli nella padella del sugo, mescolando accuratamente.
Aggiungete abbondante parmigiano reggiano.
Impiattate, servite e… buon appetito a tutti!
Matriciana
Tegame di scrittore non ancora bollito, il manuale di cucina di padre in figlio, di Niki Marcelli è disponibile in E-book su tutti i principali portali on line
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Niky Marcelli
Niky Marcelli, giornalista e scrittore, è nato a Milano ma si è trasferito quasi subito a New York e successivamente a Roma, dove ha risieduto fino al 2004, prima di coronare la sua vecchia aspirazione di andare a vivere in campagna. Cronista investigativo e critico di spettacolo, è stato uno dei «padri fondatori», nonché caporedattore, del settimanale satirico e di controinformazione «La Peste», per il quale ha firmato numerose inchieste. Ha collaborato successivamente con i quotidiani «L’Umanità», «Il Giornale d’Italia», «L’Avanti», «Libero»; con i periodici «Audrey», «Avvenimenti» e con molte trasmissioni di successo della Rai, tra cui «Via Teulada 66», «Piacere Rai Uno», «In Famiglia», «Domenica In». Come autore ha firmato nel 1993 il primo varietà prodotto e trasmesso dall’allora Tele Monte Carlo: «Specchio delle mie brame» - in collaborazione con l'agenzia Elite di John Casablancas - e, in teatro, la commedia «Capolinea», rappresentata con successo nelle stagioni 1997/98 e 1998/99. Nel 2003, per i tipi di Maretti, è uscita la sua raccolta di racconti «Sotto la pergola del bar che non c’è più». Dal 2004 al 2007 ha diretto l’agenzia web «Lo Sport». Dal 2003 al 2010 ha collaborato con il settimanale di satira politica «Veleno». Nel 2013, per i tipi di TEKE, è uscito il suo giallo “L’Ultimo Swing”. Nel mese di luglio 2015, sempre per i tipi di TEKE, pubblica il romanzo “La Contessa Rossa”. A maggio 2016, pubblica in e-book, la raccolta di racconti “Il senso di Giulio per Camilla” e il manuale di cucina “Tegame di scrittore non ancora bollito”.