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La malasanità ha un costo: 10 milioni di euro l’anno

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Parliamo di malasanità. Gli errori sanitari costano al Servizio sanitario nazionale circa 10 milioni all’anno. A tanto ammonta, secondo l’ultima Relazione conclusiva presentata dalla commissione Errori e Disavanzi sanitari della Camera, la cosiddetta medicina difensiva.

Numeri questi, che però sono destinati a salire. Nel triennio 2009-2012 sono stati complessivamente 570 i casi di presunta malasanità in una schiera ci casi che comprendono errori del personale oppure disfunzioni del sistema nel suo complesso(assenza di macchinari o autoambulanze, inefficienti servizi di eliambulanze, lunghe attese al pronto soccorso, difficoltà a trasferire il paziente da una struttura all’altra, carenze sanitarie dello stesso ospedale). E quattrocento di questi casi hanno persino alla morte del paziente. E’ quanto evidenzia la Relazione conclusiva della Commissione presentata oggi. Non a caso negli ultimi anni sono aumentati in maniera significativa i procedimenti penali per casi di presunta malasanità, caratterizzati però da un bassissimo numero di condanne.

La malasanità ha un costo: 10 milioni di euro l’anno

La commissione parlamentare, anche per questo, ha chiesto di approfondire i dati inviati dalla Procure della Penisola, anche seda un primo screening è risultato che i procedimenti per lesioni colpose a carico di personale sanitario sono 901 e rappresentano circa l’1,68 per cento sul totale dei 53.741 procedimenti per lesioni colpose nelle circa 80 Procure della Repubblica valutate. In particolare 85 si riferiscono ad episodi registrati durante la gravidanza. I procedimenti per omicidio colposo a carico di personale sanitario sono 736. Rappresentano l’11,8 per cento del numero complessivo di 6.586 procedimenti per omicidio colposo nelle (circa) 90 Procure della Repubblica valutate.

Chiaro è il bassissimo numero di condanne con conseguente cospicuo livello di archiviazioni, pari a circa il 40 per cento del totale dei procedimenti “relativi alle lesioni colpose riferibili all’attività medico-chirurgica”. Da non sottovalutare poi che maggiori problematiche si riscontrano con più frequenza nelle Regioni in disavanzo sanitario, sottoposte ai piani di rientro. Per evitare allarmismi, nota il presidente della commissione Antonio Palagiano, “è opportuno sottolineare che il numero di eventi avversi registrati, pari a 570, seppure significativo, è rapportato a milioni di trattamenti terapeutici e di interventi chirurgici intervenuti in questi anni”.

Fonte: farmacia.it

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