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La forza delle donne oltre la pandemia nelle storie di Eleonora Mattia

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E’ in libreria “I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia” di Eleonora Mattia. Avvocata, giornalista. Dopo aver ricoperto la carica di vicesindaco nel 2013 a Valmontone (in provincia di Roma), Eleonora Mattia è stata eletta nel Consiglio Regionale del Lazio dove è Presidente della IX Commissione Lavoro, Formazione, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Istruzione e Diritto allo Studio. La sua è – come lei stessa sottolinea – “una raccolta di storie resistenti che forniscono una testimonianza collettiva dei mesi della pandemia da una prospettiva di genere”.

Eleonora, cominciamo con una breve descrizione del tuo libro. Come è nato? Cosa ti ha ispirato?

Il libro è nato durante la pandemia, nel primo periodo in verità. Quando cominciavamo appena ad abituarci a parole come lockdown, isolamento, zona rossa. All’inizio non era davvero ben chiara la differenza. E’ stato in quel momento che, per combattere anche la mia solitudine, ho sentito il bisogno di raccontare queste storie. Sono storie di donne “resistenti” che ho avuto modo di incontrare e con le quali mi sono relazionata anche grazie al mio lavoro.

I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia” è, dunque, un raccolta di storie che tu stessa definisci “resistenti”…perché?

Perché narra le vicende di donne che sono del tutto normali; ma, anche, resistenti, nel senso che ognuna di loro si è dovuta misurare nel proprio settore con il Covid. Durante questa nuova solitudine ho provato a riflettere sulle donne che non si sono mai fermate e che, anche con infinita difficoltà, hanno continuato ad impegnarsi e a lavorare. Racconto donne forti, tenaci che ho provato a coinvolgere nel progetto. Nella scrittura ho adottato un approccio concreto senza ragionamenti astratti. Ho provato a storie in cui è facile rispecchiarsi. Penso, per esempio, alla direttrice del carcere di Regina Coeli la quale, durante la pandemia, ha dovuto affrontare la rivolta e, da sola, ha dovuto prendere una decisione immediata: quella di parlare con i detenuti, di relazionarsi con loro, di spiegare l’emergenza. Ricordo che è stato un momento davvero difficile, anche perché nelle carceri erano stati vietati tutti i colloqui con i parenti, quindi immaginiamo quanto sia stato importante e determinante che questa donna, una donna al comando, sia riuscita a sedare una situazione complicatissima. Ma ce ne sono tante altre di donne “resistenti”, come, ancora, la presidente del Telefono Rosa che ci ha raccontato come sono aumentate le violenze. La casa, durante la pandemia, e lo sappiamo bene, non è stata un luogo sicuro per tutti. Così ho raccontato la storia di Arianna Pacchiarotti, un medico specialista in ginecologia che è la responsabile del reparto Pma (Procreazione medicalmente assistita) del San Filippo Neri di Roma, che spiega come, per esempio, dopo aver chiuso questi centri, molte donne sono state escluse dalla Procreazione medicalmente assistita perché l’età massima per accedervi, come sappiamo, è di 43 anni. Ho tentato di descrivere proprio questo coraggio. In fondo un coraggio di donne normali ma di cui si parla troppo poco.

E’ vero… Eleonora tu ti sei sempre battuta per i diritti delle donne. Donne che, ancora troppo spesso, sono vittime di una violenza inaudita, quotidiana… quali sono, a tale proposito, le proposte che come Presidente del IX Municipio di Roma avete pensato di avanzare in questo settore?

Intanto abbiamo approvato una legge sulla parità salariale e sulla promozione del lavoro di qualità delle donne. Una legge che mi vede prima firmataria con un investimento di quasi 8 milioni di euro che saranno investiti non solo in misure contro la violenza di genere ma anche sul lavoro affinché la donna si renda autonoma. L’altra legge fondamentale appena varata è a sostegno del welfare: si tratta di una legge di riforma sul sistema integrato di educazione ed istruzione da 0 ai 6 anni che prevede una copertura superiore al cosiddetto 33 % che indica l’Europa sugli asili nido in tutto il Lazio con una serie di incentivi per tutte le aziende che aprono i propri servizi educativi all’interno del posto di lavoro. Naturalmente, questi sono solo alcuni dei progetti legislativi. Un’altra misura che la Regione ha adottato è quella che prevede un Protocollo per una serie di fondi per la difesa legale e civile delle donne al di là del tetto massimo indicato dallo Stato per il patrocinio gratuito. Sempre per contrastare la violenza sulle donne abbiamo, inoltre, portato in tutte le scuole un premio dedicato a Colasanti-Lopez. Abbiamo voluto proprio che si parlasse nelle scuole dell’atroce storia del delitto del Circeo per farla ricordare e conoscere ai ragazzi. Abbiamo voluto ricordare e parlare di questo delitto proprio perché rappresenta un vero spartiacque nella coscienza collettiva delle donne. Dopo il processo, moltissime sono scese in piazza e ricordiamo che, fino ad allora, lo stupro veniva considerato come delitto contro la morale e, solo grazie a quelle battaglie, è diventato un delitto contro la persona.

Ci sono altre proposte che riguardano la parità di genere?

Nella legge che abbiamo approvato ci sono anche misure dedicate a rompere i cosiddetti “tetti di cristallo”. Nella Regione Lazio, per esempio, tutte le nomine verranno fatte rispettando in pieno il principio della parità di genere. Anche gli incarichi esterni, per esempio, dovranno essere alternati: una volta a donne ed un’altra ad uomini. Si tratta di passi importanti per il rispetto della piena parità.

Eleonora, come sai, il nostro quotidiano si occupa di green economy. Non posso non farti un’ultima domanda che ci riporta, invece, alla terribile realtà della guerra in corso in Ucraina che ha, purtroppo, evidenziato quanto sia sempre più urgente correre ai ripari sul fronte degli approvvigionamenti energetici. Quanto ritieni sia opportuno, oggi, pensare all’energia “pulita” come soluzione inevitabile per il nostro Paese? Non è il momento di abbandonare del tutto le fonti fossili?

Su questo fronte siamo in fortissimo ritardo. La pandemia prima e la guerra dopo, ci hanno posto di fronte a questa che è una vera emergenza. Io ritengo che occorra tornare a riflettere sull’importanza di un’economia di prossimità che si occupi delle scelte ambientali, delle rinnovabili, dell’essere e del diventare autosufficienti. Questo è fondamentale secondo me. E tutto questo riporta subito il mio pensiero alle donne, ad una guerra voluta dagli uomini dove le vittime restano le donne ed i bambini. Una guerra dove, per esempio, ai tavoli di negoziazione vediamo solo uomini. Ma è alle donne a cui è lasciato ancora, e non come ultima battuta, il futuro della speranza.

I giorni del coraggio. La forza delle donne oltre la pandemia” di Eleonora Mattia

Casa Editrice: Officine D’Arte OutOut