Dailygreen

La crisi mette a rischio anche la salute

crisi e salute

Non si compra più, neppure nei discount. Crollano le vendite, aumenta la disoccupazione, anzi raddoppia in alcune aree soprattutto al Sud, e non si va più neppure in vacanza. La crisi, ormai, come un cancro, è entrata nel tessuto sociale, sta divorando i risparmi – quel che ne resta – corrode i salari, affama le famiglie, toglie quel residuo di speranza a chi cerca un lavoro, uccide chi non ne ha. Si è allo strenuo. I livelli di allarme, già da tempo superati, sono oltre la soglia di emergenza. A confermarlo gli ultimi dati Istat che fotografano un disastro economico annunciato.

La Crisi: il crollo delle vendite

A partire dalle vendite. Crollano quelle al dettaglio contraendosi del 4,8% su base annua, con un’ulteriore caduta rispetto a febbraio, con l’alimentare  in calo del 4% (del 5.3% per i prodotti non alimentari). L’indice trimestrale registra un’ulteriore flessione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. E non si compra più o molto meno persino nei discount che avevano retto alle conseguenze della crisi nei mesi precedenti. Per queste ultime si registra infatti un altro segno negativo su base annua (-0,1%). Ma si tratta della seconda flessione consecutiva che non fa presagire nulla di buono.

Sulla grande distribuzione la situazione non migliora: registrano una diminuzione del 3,5% le vendite della grande distribuzione e del 6% quelle delle piccola distribuzione. Diminuiscono – sempre in termini tendenziali – soprattutto gli acquisti di prodotti alimentari (del 3.1%) e del 4,2% di quelli non alimentari. Per i piccoli la crisi colpisce di più; – 6,5% per i prodotti alimentari, -5,8% per quelli non alimentari.

I tassi di disoccupazione

Il tutto è legato ad una disoccupazione crescente con tassi da brivido, soprattutto al Sud. Tasso, in Italia, che è passato dal 6,4% del 1977 al 10,7% del 2012. In 35 anni, in particolare, il Mezzogiorno  – abbandonato a se stesso – ha più che raddoppiato il numero di disoccupati passando dall’8% del 1977 al 17,2% del 2012.

Sarà per questo che non si fa più neppure il ponte del 25 aprile? Anche quest’ultimo dato è piuttosto sintomatico: circa 56 milioni di italiani, praticamente quasi tutta la popolazione, resterà a casa. Saranno solo un po’ più di 4 quelli che si concederanno un week end fuori porta. Con una flessione dell’11,3% rispetto allo scorso anno.

Il parere della Coldiretti

Ma i dati preoccupano anche per altri motivi che vengono messi ben in evidenza anche dalla ColdirettiA causa del crollo del potere di acquisto e come drammatico risultato della spending review ben sette famiglie su dieci (71%) in Italia sono state costrette a modificare non solo la quantità ma anche la qualità dei prodotti.

“Il risultato è che – sottolinea la Coldiretti – più di un italiano su 10 (12,3%) non è più in grado di sedersi a tavola con un pasto adeguato in termini di apporto proteico almeno una volta ogni due giorni con conseguenze gravi anche per la salute. Il carrello della spesa degli italiani – spiega la Coldiretti – si è svuotato anche dei prodotti base per l’alimentazione con un calo delle quantità acquistate che va dalla frutta (-4%) agli ortaggi (-3%) fino alla carne bovina che registra un calo delle macellazioni del 7% nel primo trimestre nel 2013. A preoccupare – sottolinea la Coldiretti – è anche il peggioramento della qualità dei prodotti alimentari acquistati dagli italiani per l’aumento della presenza di cibi low cost realizzati con ingredienti di bassa qualità”.

Oltre un certo limite – sostiene la Coldiretti – sul cibo non è possibile risparmiare se non si vuole mettere a rischio la salute.

Quello della carne di cavallo spacciata per manzo in piatti pronti, ragù e surgelati è un esempio eclatante di una truffa globale sul cibo determinata dal tentativo di comprimere oltre ogni limite i costi, come pure è sospetta l’offerta di bottiglie di olio di oliva extravergine a prezzi che non riescono nemmeno a coprire il costo di raccolta delle olive.

La crisi non colpisce solo gli acquisti ma si riverbera sulla salute. Ci sarà la possibilità di estirpare questo cancro globale?

Exit mobile version