La nave Concordia galleggia di nuovo. Il risuonare delle sirene nel porto dell’Isola del Giglio ha salutato alle prime ore di oggi l’avvenuta rotazione, il cui relitto è tornato in asse al termine dalla complessa operazione di parbuckling, e si è appoggiato sul fondale artificiale appositamente predisposto. “Meglio di così non poteva andare”, hanno detto i tecnici, che ora guardano a quando la nave potrà essere portata via dal Giglio, non prima della prossima primavera. Priorità ora la messa in sicurezza per la ricerca dei due corpi ancora dispersi. Letta a Gabrielli: grande orgoglio italiano. Il capo della Protezione civile: ingegneristica tutta italiana.
La Concordia galleggia
“Ci abbiamo messo un pò di più ma i risultati sono stati migliori” ha dichiarato il direttore delle operazioni di rotazione del relitto della Concordia, Nick Sloane, parlando in conferenza stampa: “E’ bellissimo potervi dire che la Concordia è in posizione verticale”. ”Non ho pianto ma è stato tutto molto bello”, ha detto Sloane parlando di cosa ha provato al termine delle operazioni e descrivendo le varie fasi del progetto ”come un giro sulle giostre”. Sloane ha detto che durante la notte la moglie, Sandra, ha condiviso con lui la tensione mandandogli messaggini in cui gli chiedeva come mai ci volesse così tanto tempo. Lui rispondeva: ”bisogna essere pazienti”.
“Fino a quando non esaminiamo i danni e non abbiamo fatto tutti i calcoli di resistenza della struttura non posso dire quando la Concordia sarà rimossa. Ma secondo me, ciò non avverrà prima della prossima primavera”. Così Nick Sloane ha confermato le previsioni dei tecnici sui tempi di permanenza del relitto al Giglio.
“Siamo molto soddisfatti perché le sfide si sono realizzate con precisione e correttezza” ha continuato il responsabile della Protezione civile Franco Gabrielli aprendo la conferenza stampa di questa mattina all’Isola del Giglio. “Grazie ai gigliesi con cui abbiamo condiviso sofferenze e paure”, ha aggiunto Gabrielli. “La loro presenza – ha aggiunto Gabrielli – non é mai stata una presenza ostile ma sempre di affetto e sostegno per il raggiungimento di un obiettivo che questo territorio voleva al di sopra di tutto”.
La ricerca dei cadaveri delle due vittime non ancora recuperate della Costa Concordia non inizierà prima di qualche giorno, ha spiegato Gabrielli sottolineando che l’attività per poter consentire le operazioni sono già iniziate. “Stiamo già studiando come intervenire – ha detto – ma la fase operativa ci sarà solo nel momento in cui verrà garantita la sicurezza dei soccorritori”.
“Tutta la parte ingegneristica dell’operazione di recupero della Concordia è orgogliosamente italiana”, ha aggiunto.
“Il danno della fiancata di dritta è importante ma inferiore a quello temuto”, ha spiegato Gabrielli in conferenza stampa all’isola del Giglio. “Ovviamente i tecnici – ha aggiunto – dovranno studiare e approfondire il modo per collocare i cassoni che simmetricamente dovranno essere applicati come quelli già in funzione”. “Nei prossimi giorni inizierà il lavoro per la fase sette di questo progetto”, ha detto ancora Gabrielli.
“E’ stato richiesto anche il Dna dei ricci, per vedere se ci sono state mutazioni genetiche”, ha spiegato Gabrielli, per sottolineare l’attenzione che il progetto di rotazione ha posto all’aspetto del rispetto ambientale, “che è sempre stato al vertice delle nostre attenzioni”. Gabrielli ha poi detto di essere stato vicino alla nave e di non aver percepito la presenza di gas sprigionata dalla decomposizione organica. “Non percepiamo nulla che si discosti da quello che avevamo programmato in tema di rispetto ambientale” ha quindi concluso Gabrielli.
Una volta stabilizzata e messa in sicurezza la nave, si comincerà il recupero delle casseforti installate nelle cabine passeggeri della Concordia. Poi la nave non prima di primavera o estate verrà trasportata a Piombino.