Sembrerebbe che anche la cacio&pepe – così come la gricia e la matriciana – sia frutto dell’inventiva dei pastori abruzzesi che, durante la transumanza, dovevano essersi spinti troppo lontano e avevano evidentemente consumato tutto il guanciale, il pomodoro e il peperoncino, restando solo con l’olio, il formaggio che potevano produrre, e una manciata di pepe.
Ma è solo una leggenda, priva di qualsiasi fondamento.
Tradizionalmente, per preparare questo piatto andrebbero utilizzati gli spaghetti o i rigatoni, ma chi scrive è un noto “eretico” e l’ha sperimentata con rimarchevoli risultati, anche con la pasta fresca.
Usate quindi tranquillamente i tonnarelli, le tagliatelle, i tagliolini… Purché non usiate il cacio e il pepe come ripieno dei tortelli, perché quella sì che è una vera bestemmia!
Invece del pecorino, se preferite, potete usare il parmigiano. Il sapore sarà meno forte e probabilmente più aderente alle abitudini dei nostri palati moderni.
Ingredienti per 4 persone:
350gr di tonnarelli fatti in casa (o altra pasta a vostro piacimento)
2 cucchiai di olio e.v.o.
100gr di pecorino o, in alternativa, 100gr di parmigiano reggiano
Pepe macinato q.b.
Sale q.b.
In una pentola di acqua salata, lessate la pasta controllando che non si appiccichi e scolatela al dente.
Precendentemente, in una scodella capiente, avrete messo l’olio e il formaggio grattugiato e, durante la cottura, avrete aggiunto una mezza mestolata di acqua bollente della pentola (tenendo da parte l’altra metà), iniziando a mantecare il tutto per formare una salsina.
Rovesciate la pasta nella scodella e aggiungete abbondante pepe macinato, mantecando bene il tutto. Se vi sembra che la pasta si stia asciugando troppo, aggiungete a poco a poco il mezzo mestolo di acqua di cottura rimasto, fino a che il risultato non vi sembrerà soddisfacente.
A quel punto potrete impiattare e servire.
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