La Borsa del Pastore è una pianta conosciuta sin dall’antichità. Nella prima guerra mondiale è stata usata come rimedio emostatico in mancanza di altri mezzi non reperibili. La storia narra che un pastore che curava con questa umile erba le sue pecore sia riuscito a placare un’emorragia uterina ad una donna facendole assumere ogni ora un cucchiaio di succo ottenuto da questa pianta.
Proprio per questo viene considerata un utile rimedio naturale per le emorragie, in particolare per le metrorragie, aiutando la regolazione del flusso mestruale. E’ inoltre particolarmente adatta per rallentare e regolare il flusso abbondante ed irregolare. Viene utilizzata anche come cicatrizzante.
La Borsa del Pastore: quando si raccoglie
Si può raccogliere per tutto il periodo dell’anno ma il periodo migliore è quello che va da giugno ad agosto, quando la pianta è in fiore. Si usa la sommità fiorita della pianta sia fresca che essiccata. Non si usano le radici.
E’ una pianta infestante molto comune. Si trova Un po’ ovunque: nei prati, nei campi incolti, lungo i muri delle case, nei sentieri, ecc. Diffusa sia in pianura che in montagna.
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia.
Infuso: lasciare in infusione 5g di erba in taglio tisana, in una tazza di acqua calda, per almeno 15 minuti. Filtrare e bere 2-3 tazze al giorno.
Tintura Madre (Soluzione Idroalcolica): 60 gocce, diluite in un bicchiere d’acqua, da bere 2 volte al giorno meglio se dopo i pasti.