L’uso della Borragine è molto antico. I celti la consideravano simbolo di virtù e forza e si pensava che bere vino con la borragine fosse in grado di dare coraggio ai combattenti prima della battaglia. Plinio in questa pianta identificava il “Nepente” che Omero citava nell’Odissea, quel “farmaco” che unito al frutto della vite era in grado di far cadere nell’oblio tutte le preoccupazioni ed i problemi. Nell’antica Roma i suoi fiori venivano utilizzati di sovente per addobbare la casa in occasione di matrimoni ed altre festività. I Greci la usavano come rimedio al mal di testa nel dopo sbornia, mentre, Sir Francis Bacon la descriveva come cura per “combattere i fuligginosi vapori della polverosa malinconia”.
Nel Medioevo venne definita “erba delle balie”, per la capacità di aumentare la produzione di latte. Secondo la leggenda il colore azzurro lavanda dei fiori di borragine sarebbe opera della Madonna che, specchiandosi in essi, li avrebbe resi da bianchi ad azzurriUna leggenda tra le tante vuole che la borragine debba la sua particolare colorazione dei fiori alla Madonna. Si racconta infatti che anticamente i fiori della borragine fossero candidi, ma che divennero dell’attuale colore perché vi si specchiò Maria. Il suo nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri invece lo fanno derivare dall’arabo abu araq (= padre del sudore), derivato dal latino medievale “borrago”, forse per le proprietà sudorifere della pianta.
La borragine appartiene alla famiglia delle Boraginaceae.
È conosciuta con molti nomi volgari tipo borrana,buresa,boraxia, erba pelosa, lingua rada, vurrani.
Una pianta erbacea ricoperta da peluria ispida.
Le foglie sono di forma ovale disposte in una robusta rosetta e a primavera si ergono i frutti fiorieri. Sono di colore azzurro cielo con stami e hanno una linguetta violacea disposti a cono. Cresce ormai quasi esclusivamente lungo viottoli o giardini abbandonati e ai piedi di vecchie mura ,scarpate; raramente la si incontra in campagna perché distrutta dai diserbanti.
Le foglie si raccolgono in aprile giugno prima della fioritura,
si conservano in recipienti di vetro al riparo dalla luce e altre parti in sacchetti di carta o di tela.
La borragine, curiosità
Gli antichi romani conoscevano l’uso della borragine in diverse pietanze per il suo gusto che ricorda quello del cetriolo.
Nel trattato della Natura dei cibi e del bere edito a Bologna nel 1589 il medico Baldassarre Pisanelli consigliava di mangiarsi il Dragoncello in compagnia dei fiori della borragine con indivia o con lattuga o con altre erbe.
I fiori il succo delle foglie del fusto della pianta hanno proprietà emollienti, diuretiche, lassative e sudorifere.
È ricca di sali di potassio che le conferiscono un’azione depurativa della pelle in molte forme di dermatosi.
Le foglie sono inoltre ricchi di mucillagini sono un toccasana per coloro che soffrono di stitichezza enterocoliti e insufficienza biliare.
Da recenti ricerche scientifiche è emerso che le foglie e i fiori di borragine contengono alcaloidi tossici per il fegato e, che a lungo andare, avrebbero addirittura effetto cancerogeno per la presenza di alcaloidi pirrolizidinici quali LicosaMina e Amabilina.
Nell’antica Roma era considerata un ottimo rimedio per la malinconia.
L’infuso di fiori di borragine ha buone proprietà emollienti, tossifughe ed espettoranti. Ha anche l’effetto diuretico depurativo. Le foglie oltre ad avere effetto diuretico sono ritenute valide come sudorifero, nei reumatismi, nelle forme morbose eruttive caratteristiche dell’ infanzia come la rosolia, scarlattina nonché per gli eczemi e per i foruncoli.
Per uso esterno le foglie vengono utilizzate come decongestionanti ed emollienti su zone di pelle arrossata con eruzioni cutanee.
La borragine, i consigli del farmacita
Uso interno i fiori e le sommità fiorite come emolliente espettorante e sedativo della tosse.
Infuso
2 grammi in 100 millilitri di acqua tre o quattro tazzine al giorno all’occorrenza
Come diuretico depurativo
Tintura vinosa
3 grammi in 100 millilitri di vino bianco amatelo per 5 giorni due o tre bicchierini al giorno.
Come uso interno le foglie come dire etico e depurativo
Decotto
2 grammi in 100 millilitri di acqua due o tre tazzine al giorno lontano dai pasti.
Uso esterno i fiori le foglie la parte aerea della pianta come emolliente e lenitivo antipruriginoso delle mucose buccali e della pelle
Infuso
5 grammi in 100 millilitri di acqua.
Fare lavaggi ,sciacqui boccali e applicare compresse imbevute di infuso sulle parti interessate.
Uso cosmetico
Un pugno di fiori e le foglie infusi nell’acqua del bagno è utile per la pelle impura irritata
LE ERBE IN CUCINA
Torta rustica integrale con borragine (SENZA GLUTINE)
Ingredienti farina integrale senza glutine
Burro 250 g
Acqua 120 ml
Borragine lessata 500 grammi
Ricotta 250 grammi
Uova 2
Parmigiano grattugiato 50 g
Sale pepe e noce moscata qb
- Preriscaldare il forno a 200°C.Per preparare la pasta brisée integrale senza glutine, riporre su un ripiano la farina a fontana e il burro morbido a pezzetti. Cominciare a impastare grossolanamente, cercando di “sabbiare” il burro e la farina. Aggiungere poco per volta l’acqua, fino a raggiungere la consistenza giusta (ben impastabile ma non appiccicoso!)Formare una palla e riporre in frigorifero avvolto dalla pellicola per 30 min.
Per preparare il ripieno tritare grossolanamente la borragine, aggiungere la ricotta, le uova, il parmigiano e poi aggiustare di sale, pepe e noce moscata a piacere. Mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo.
Togliere l’impasto dal frigorifero e stenderlo su un foglio di carta da forno, spolverizzando con un po’ di farina. Rivestire una teglia con cerniera (io ho utilizzato una teglia da 20 cm, ma potrete usare anche quelle più grandi, vi verrà semplicemente un po’ più bassa) con carta da forno e riporre delicatamente l’impasto steso.
Io, per avere i bordi omogenei, ho dapprima rivestito il fondo della teglia, e poi ho ritagliato delle strisce che ho adagiato sui bordi tagliandole pari.
Con una forchetta bucherellare il fondo e riempire con l’impasto di borragine e ricotta.
Con gli avanzi dell’impasto creare delle strisce di decorazione e ripiegare il bordo verso l’interno, aiutandovi con un lecca-pentole per staccarlo dalle pareti senza danneggiarlo.
Spennellare la superficie con l’albume d’uovo o del latte e infornare a 200°C per 45 minuti. Controllare ogni tanto per verificarne la cottura, estrarre dal forno solo quando ben dorato.
Nel caso vi avanzi della pasta o dell’impasto di borragine, potreste creare dei piccoli tortini con pasta brisée sia alla base, sia sopra come copertura. Ricordatevi di praticare un taglio a croce al centro della parte superiore, per permettere lo sfiato ed evitare che esplodano in forno.