La Apple? Si schiera di nuovo a favore dei diritti delle persone Lgbtq. Lo fa questa volta presentando alla Corte Suprema degli Stati Uniti un documento controfirmato da molti altri gruppi influenti come Facebook o Intel. La notizia è riportata su queer blog.
Proprio la Corte Suprema – riferisce il blog – deve valutare in merito alla tristemente famosa “Proposizione 8″ che ha impedito in California i matrimoni gay. Cupertino, in questo caso, aveva già donato in passato ben 100.000 dollari in favore per il “NO” alla proposta di legge.
Ecco, invece, le parole di Bloomberg: “I giudici ascolteranno le parti coinvolte il 26 marzo riguardo la Proposition 8 della California, l’iniziativa che alle urne ha stroncato il matrimonio gay a cinque mesi dalla sua istituzione. Il gruppo di società, che include tra l’altro Facebook e Intel, sosterranno nelle proprie tesi che i divieti sul matrimonio omosessuale in 41 stati danneggiano il morale del posto di lavoro e infiacchiscono le assunzioni. A prescindere dalla gran tolleranza interna, la cultura aziendale da sola non può superare lo stigma sociale istituzionalizzato dalla Proposition 8 e da leggi simili” questa sarà la tesi delle società”.
Non sono nemmeno una decina, su cinquanta totali, gli Stati in America che consentono le nozze tra persone dello stesso sesso. A questo si aggiungono ora le grandi multinazionali, come la Apple, che sposa la lotta per i diritti. Un altro passo in avanti.