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Khronos e Kairos in “Art Week” a Roma

Kairos

Art Week a Roma, tra Khronos e Kairos il prossimo 12 ottobre

Nella Settimana dell’Arte Contemporanea di Roma Art Week (dal 9-14 ottobre 2017), giovedì 12 ottobre 2017 alle 18:00 si parlerà, alla Galleria Sinopia, via dei Banchi Nuovi 21/B, di Khronos e Kairos, di com’è cambiato il concetto di tempo e spazio oggi, tra arte, sociologia e letteratura. Il Progetto è a cura di Carla Guidi con la collaborazione di Raffaella Lupi della Galleria Sinopia, che propone un percorso dinamico e sensibile all’interno della Galleria, nel quale l’arte, la passione per il bello e per l’armonia, la scrittura, la poesia, la letteratura possano essere gli strumenti messi a disposizione per riappropriarsi di una più armonica ed emotiva dimensione Spazio/Temporale.

Khronos e Kairos alla Galleria Sinopia

Nell’antica Grecia due erano le parole ad indicare il tempo; lo scorrere temporale sequenziale e quantitativo era Kronos (χρονος), mentre Kairos (καιρός) indicava il “momento giusto, opportuno, l’occasione” o “momento supremo”, in sintesi con un significato qualitativo.

Il sociologo Pietro Zocconali (foto di Valter Sambucini)

I viaggiatori del tempo e nello spazio virtuale, presenti alla conferenza del 12 ottobre, saranno l’artista Jasmine Pignatelli, il fotografo Valter Sambucini ed il sociologo Pietro Zocconali (Presidente ANS – Associazione Nazionale Sociologi) che presenterà il suo libro Nel Presente, tra Presente e Presente, ovvero i fusi orari e la linea di cambiamento di data (BookSprint Edizioni). La mostra delle opere dei due artisti invece sarà visibile fin dal 9 ottobre e si concluderà il 28 ottobre 2017. Con KAIROS 2.0 la Galleria Sinopia di Raffaella Lupi e la curatrice Carla Guidi intendono anche inaugurare un ciclo di tre appuntamenti nell’arco di tempo (tra ottobre 2017 e maggio 2018) che indagheranno il concetto di Tempo e di Spazio, soprattutto nelle loro trasformazioni nella percezione collettiva, culturale, scientifica, letteraria e artistica, presentando mostre e conferenze, libri e saggi. Per contribuire a generare una riflessione profonda sui significati veicolati dall’Arte e sul senso di una vera Arte-terapia, le organizzatrici si rivolgono alla metafora del tempo logico, al territorio come base della memoria, ma anche della spiritualità come sistema mente-corpo, verso il ridimensionamento dell’uso degli apparati informatici, utilizzati spesso come una forma di dipendenza ed in sostituzione dei rapporti sociali.

La scrittrice Carla Guidi (foto di Valter Sambucini)

Come dice Carla Guidi, nel testo che accompagna la mostra, “la nostra società, dopo anni di consumismo sfrenato, è divenuta infine ‘liquida’ secondo l’acuta definizione di Zygmunt Bauman. L’asfissiante crisi economica che ci accompagna infatti, ormai da tempo, non è solo di natura finanziaria, ha una componente fisiologica: la globalizzazione, concepita come un eccesso di egocentrismo o eccesso di capitalismo. In questo deforme concetto di una globalizzazione, abbiamo perduto il contatto con la realtà. Il realismo ipermoderno si misura appunto con l’angoscia di de-realizzazione che esso produce, ritmo temporale accelerato, alienante, anestetizzante, nel bombardamento di immagini con funzione ipnotica che mirano a sostituire la realtà del corpo e confondere la percezione dei suoi veri bisogni”.

 

La curatrice Raffaella Lupi (foto di Valter Sambucini)

Questo primo appuntamento vede quindi la presenza dell’artista Jasmine Pignatelli con il suo ultimo ciclo di opere: Timeless e Directionless e le fotografie di Valter Sambucini che, attraverso lo strumento digitale, esplora lo spazio virtuale/speculare che oggi, soprattutto nelle città metropolitane, testimonia come le superfici specchianti sostituiscano illusoriamente gli orizzonti naturali, dopo aver ingoiato territorio e natura nel cemento. Il sociologo Pietro Zocconali, in occasione dell’inaugurazione dell’evento, affronterà i temi del suo ultimo libro in un viaggio alla scoperta delle linee di cambio dei fusi orari e di data. Insolita dimostrazione di come le “convenzioni” determinano consuetudini, usi e abitudini, falsificando la percezione dell’incessante scorrere del Tempo.

 

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