Home C'era una volta “Jules et Jim”, il film simbolo della “nouvelle vague”

“Jules et Jim”, il film simbolo della “nouvelle vague”

SHARE

Il 24 gennaio 1962 viene presentato in prima mondiale “Jules et Jim”, un film diretto da François Truffaut e interpretato da Jeanne Moreau.

Un simbolo dell’emancipazione femminile

Il film è destinato a diventare uno dei manifesti della “Nouvelle Vague” e un simbolo dell’emancipazione e della ribellione femminile dell’epoca. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché, racconta la storia di un “rapporto a tre” tra una donna e due uomini all’epoca considerato scandaloso.

Uno scandalo

La rappresentazione sullo schermo di un triangolo amoroso in quel periodo suscita un considerevole scandalo tanto che viene proibito ai minori di 18 anni. Per la verità in Italia rischia addirittura di non essere distribuito. La sua uscita nelle sale è resa possibile soltanto grazie ai buoni uffici di Roberto Rossellini e Dino De Laurentiis presso la commissione di censura. Jeanne Moreau, interprete di una donna che si permette di governare senza troppi problemi una relazione così scabrosa diventa un mito e la scena in cui canta la canzone Le tourbillon de la vie entra nella storia del cinema e del costume.

 

Previous articleQuando la Svezia mise al bando gli spray…
Next articleGennaro Pasquariello, l’idolo delle folle
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".