Home C'era una volta Jon Eberson, la chitarra più famosa del jazz norvegese

Jon Eberson, la chitarra più famosa del jazz norvegese

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Il 6 gennaio 1953 nasce a Oslo il chitarrista Jon Eberson, uno dei protagonisti del jazz norvegese più conosciuti nel mondo.

L’insegnamento del padre

È il padre, Leif Eberson, un ottimo esecutore in orchestre da ballo e jazz, a insegnargli a suonare la chitarra. Con il compagno di scuola Vidar Johansen fonda il suo primo gruppo jazz e nel corso degli anni Settanta suona, tra gli altri, con Magni Wentzel, Radka Toneff, Ketil Bjørnstad e Knut Værnes. Partecipa all’esperienza del gruppo jazz rock Moose Loose e con il pianista Haakon Graf nei Blow Out. In quel periodo la critica riconosce in lui il miglior giovane solista di jazz norvegese.

Esperienze senza troppi limiti

Eberson, che suona sia la chitarra acustica, sia quella elettrica, spazia in un campo molto vasto senza darsi troppi limiti. Passa dal jazz-rock al jazz moderno senza rinunciare a esibizioni particolari con la chitarra acustica. Negli anni Ottanta dà vita al Jon Eberson Group con Sidsel Endresen che nel 1981 ottiene un grande successo di pubblico e critica con l’album Jive Talking.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".