Home C'era una volta Johnny St. Cyr, lo stuccatore che suonava banjo e chitarra

Johnny St. Cyr, lo stuccatore che suonava banjo e chitarra

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Il 17 giugno 1966 muore a Los Angeles, in California, il banjoista e chitarrista Johnny St. Cyr, registrato all’anagrafe con il nome di John Alexander Saint Cyr.

L’archetipo dei banjoisti/chitarristi

Considerato l’archetipo dei banjoisti/chitarristi degli stati del Sud, eccellente accompagnatore e solista Johnny nasce a New Orleans, in Louisiana, il 17 aprile 1890. Il padre suona chitarra e flauto e lui inizia a esercitarsi da ragazzo su una chitarra casalinga ricavata da una scatola di sigari. Solo più tardi riesce a procurarsi un vero strumento. Fra il 1905 e il 1908 ottiene le prime scritture saltuarie, poi entra nell’orchestra di Freddie Keppard con il quale suona anche nella Olympia Band. Siccome la musica non basta per vivere di giorno lavora come stuccatore. Intorno al 1914 ottiene brevi ingaggi con Armand Piron, con Papa Celestin e con Kid Ory e, nel 1916, con King Oliver. Nel 1918 chiude con il lavoro di stuccatore per un contratto di due anni con il gruppo di Fate Marable sui battelli del Mississippi, a fianco di Armstrong, Baby Dodds e di Pops Foster. Al termine torna a New Orleans per riunirsi a Piron, ma poco dopo riparte per un altro periodo con le orchestre fluviali di Charlie Creath e di Ed Allen.

La leucemia

Dopo un periodo nel gruppo di Manuel Perez nel settembre 1923 si trasferisce a Chicago entrando per qualche settimana a far parte della Creole Jazz Band di King Oliver. Seguono due mesi di permanenza nell’orchestra di Darnell Howard al termine dei quali entra nella Doc Cook’s Dreamland Band con la quale rimane fino alla fine del 1929. In quel periodo accetta ingaggi saltuari, ma estremamente importanti, in studio partecipando alla prima serie di registrazioni degli Hot Five e Seven di Armstrong e anche a quella dei Red Hot Peppers di Jelly Roll Morton, oltre a varie altre. Lasciato Cook e dopo qualche scrittura secondaria in Indiana, rientra a New Orleans dove riprende il lavoro di stuccatore pur continuando l’attività serale di musicista con Paul Barnes, Chester Zardis e Alphonse Picou, fra gli altri, negli anni Trenta, Quaranta e inizio Cinquanta. Con Paul Barbarin roiprende la musica a tempo pieno trasferendosi in California. Nel 1965 resta a lungo immobilizzato dalle conseguenze di un incidente automobilistico. Poco tempo dopo gli viene diagnosticata la leucemia che lo porta alla morte.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".