Il 25 aprile 1915 nasce a Frazier, nel Tennessee, il cantante e chitarrista blues Johnny Shines, registrato all’anagrafe con il nome di John Ned Shines, un musicista di primo piano sulla scena del blues moderno.

L’incontro con Robert Johnson

Johnny ha quindici anni quando conosce e frequenta l’armonicista Walter Horton, da tutti ritenuto presumibilmente l’uomo che lo avvicina al blues. Qualche anno dopo diventa allievo di Chester Burnett, cantante, chitarrista e armonicista, che sarebbe diventato famosissimo con lo pseudonimo di Howlin’ Wolf. Stabilitosi ancora giovanissimo nella zona di Memphis, frequenta i musicisti locali, in particolare Willie Shade, Calvin Frazier, Little Buddy Doyle e Walter Horton, col quale iniziò un sodalizio musicale. L’incontro destinato a cambiare la sua vita è, però, quello col chitarrista Robert Johnson, che lo influenza profondamente. È il 1934 quando insieme al nuovo amico, incontrato in Arkansas, Shines inizia a vagabondare in Tennessee, Mississippi, Kentucky e Illinois. Ritornato a Memphis nel 1937 si trasferisce a Chicago quattro anni più tardi.

L’abbandono e il ritorno

Le prime esibizioni nei locali di Chicago lo vedono al fianco dei pianisti Eddie Boyd e Curtis Jones. Dopo un periodo nel quale si presenta al pubblico col celebre armonicista Sonny Boy Williamson, rinuncia alla carriera musicale nel 1958. Ritrovato negli anni Sessanta dal critico inglese Mike Rowe, riprende l’attività sull’onda del Blues Revival. Partecipa a un gran numero di festival e incide moltissimi dischi. Dotato di una potenza vocale notevole utilizza un vibrato ampio e ricco di sfumature che va oltre la tradizione malinconica e sussurrata del blues rurale. Abile soprattutto sui tempi lenti e nella sonorità slide, alla chitarra elettrica, Shines fa sua la lezione di Robert Johnson. Muore il 20 aprile 1992.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".