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John Mellencamp, il giaguaro del rock proletario

Il 7 ottobre 1951 nasce a Seymour, nell’Indiana, John “Cougar” Mellencamp, considerato, insieme a Bruce Springsteen, una delle bandiere della roots music, quel rock proletario che nasce nella provincia degli States, lontano dalle grandi città.

Scartato dai Banana Barn

Ancora adolescente suona con varie band e colleziona anche un clamoroso esonero da parte dei Banana Barn, che l’accusano di non saper cantare. Per tirare avanti si accontenta dei lavori che riesce a trovare, dal tecnico telefonico, all’impiegato in una stazione radio, per citare soltanto quelli meno faticosi. Nel 1973 forma, con l’amico Larry Crane, i Trash e scrive le prime canzoni. Decide, quindi, di tentare la fortuna andando a New York accompagnato da un nastrino con i suoi brani. Qui incontra Tony DeFries, in quel periodo manager di David Bowie. È lui che, colpito da quel tipetto tosto, gli inventa il nome d’arte di Cougar (giaguaro) e vuole farne un nuovo idolo per le adolescenti tutta immagine e niente sostanza. L’idea si rivela fiacca come l’album Chesnut street incident, pubblicato nel 1976 e subito dimenticato.

Il successo

Chiusa la parentesi newyorkese il ragazzo pensa di tornare a suonare nei club della sua provincia. Il suo personaggio, però, non è passato inosservato. Trova un aiuto inaspettato in Billy Gaff, allora manager di Rod Stewart che, senza fretta, lo guida nella scalata al successo. Dopo un disco interlocutorio centra il primo importante risultato nel 1979 con John Cougar un album che contiene il brano I need a lover, che diventa un successo mondiale nella versione di Pat Benatar. La consacrazione definitiva arriverà un paio d’anni dopo con American fool che, oltre a diventare il disco più venduto dell’anno, gli varrà anche la conquista del suo primo Grammy Award. A partire dal 1983 butterà alle ortiche quel nome d’arte che non gli è mai piaciuto e si firmerà semplicemente John Mellencamp. Nonostante il successo non dimenticherà mai le sue origini proletarie, né riuscirà mai a integrarsi perfettamente nelle convulsa vita delle grandi città.

 

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