Home C'era una volta Joe Shulman, un basso preciso e affidabile

Joe Shulman, un basso preciso e affidabile

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Il 12 settembre 1923 nasce a New York il contrabbassista Joe Shulman, registrato all’anagrafe con il nome di Joseph Shulman.

Un autodidatta di grandi prospettive

Autodidatta, fin da ragazzo si cimenta con il basso. Nel 1940, quando ha solo diciassette anni, inizia l’attività professionale accompagnando il cantante Scat Davis per poi suonare per un breve periodo nella grande orchestra di Les Brown. Dal 1943 al 1944 si esibisce prevalentemente negli Stati Uniti ma non manca l’occasione per una tournée con l’orchestra di Glen Miller. Proprio in occasione della tappa parigina ha occasione di suonare con Django Reinhardt. Nel 1946 suona nell’orchestra di Buddy Rich e l’anno dopo entra a far parte della formazione di Claude Thornhill destinata a essere il nucleo centrale di quella riunita da Miles Davis per le storiche incisioni del 1949. Con Davis Joe Shulman partecipa alla registrazione di Jeru, Move, Godchild, Budo, mentre Nelson Boyd e Al McKibbon lo sostituiscono nelle restanti otto incisioni.

L’incontro con Barbara Carroll

Dal 1948 al 1950 accompagna Peggy Lee e Dave Barbour in una serie di tournée teatrali. Negli anni successivi suona per brevi periodi con Lennie Tristano, con Joe Bushkin e altri a New York. Negli anni Cinquanta, però, accompagna soprattutto la pianista Barbara Carroll che sposa nel 1954 e con la quale si esibisce lungamente in trio, insieme ad Herb Wasserman, incidendo dischi per la Victor e la Atlantic e apparendo anche a Broadway nello spettacolo “Me & Juliet”. Bassista estremamente preciso, incide anche con Duke Ellington, nel novembre 1950, in trio con Billy Strayhorn, Tonk, Johnny Come Lately, In A Blue Summer Garden e Great Times. Muore il 2 agosto 1957

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".