Home C'era una volta Joe Puma non credeva che la musica potesse diventare un lavoro

Joe Puma non credeva che la musica potesse diventare un lavoro

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Il 13 agosto 1927 nasce a New York il chitarrista Joe Puma, registrato all’anagrafe con il nome di Joseph J. Puma.

Una famiglia di chitarristi

Cresciuto con il padre e due fratelli appassionati chitarristi impara a suonare la chitarra praticamente da solo. All’inizio non pensa che la musica possa diventare un lavoro e si ingegna a svolgere vari mestieri extramusicali. È meccanico aeronautico nel 1944 e poi disegnatore dal 1945 al 1947. Soltanto a partire dal 1948 Joe decide di dedicarsi alla professione musicale accettando le prime scritture. Tra le più significative esperienze ci sono nel 1952 quella con Sammy Kaye e nel 1953 quelle con il trio di Cy Coleman nonché con Sal George, Joe Roland e Bobby Corwin. La sua popolarità cresce rapidamente nell’ambiente tanto che riceve offerte di scritture da Louis Bellson, Artie Shaw, Don Elliot, Les Elgart e Graham Forbes. Dal 1954 al 1955 è l’accompagnatore fisso di Peggy Lee e, f, nel 1957 dà vita a un gruppo sotto suo nome esibendosi al Left Bank.

La malattia e l’interruzione

Nel 1958 suona in quartetto con Lee Konitz e in trio con Dick Hyman. Nel 1959 è nel quartetto di Dick Katz e nel 1960 accompagna in una lunga tournée la cantante Morgana King. A bloccare la sua attività arriva una lunga malattia che lo tiene lontano dalle scene per diverso tempo soltanto verso la fine degli anni Sessanta riappare insieme a Frank Jeffries. Nel 1972 forma un eccellente duo con il chitarrista Chuck Wayne. Pubblica molti dischi sia in proprio che con artisti quali Artie Shaw, Ben Webster, Lester Young, Louis Bellson, Chris Connor, Herbie Mann, Sam Most, Don Elliot. Muore il 31 maggio 2000.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".