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Joe Marsala, il clarinettista che lasciò la musica e poi tornò sui suoi passi

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Il 4 gennaio 1907 a Chicago, nell’Illinois, nasce il clarinettista, sassofonista, compositore e direttore d’orchestra Joe Marsala, registrato all’anagrafe con il nome di Joseph Francis Marsala.

Una famiglia di musicisti

Quella di Joe è una famiglia di musicisti: il padre, Pete è trombonista e il fratello Marty batterista e trombettista. Inizia a suonare il clarinetto da autodidatta e poi si perfeziona sotto vari insegnanti. Semiprofessionista dai quindici anni si esibisce di sera e nei fine settimana in parecchi locali durante gli anni Venti finché non accetta l’offerta di Wingy Manone nel 1929 per un tour nell’Ohio. Con Manone ritorna in varie riprese negli anni seguenti. In questi anni suona anche nell’orchestra di un Circo. All’inizio del 1935 entra ancora una volta nel gruppo di Manone per un lungo ingaggio alla Tap Room di Adriano Rollini a New York.

L’addio e il ritorno

Stabilitosi a New York suona con continuità nei club della 52a Strada sia con un gruppo proprio che a fianco di Eddie Condon in una delle prime formazioni miste con Red Allen e Cozy Cole. Per il resto degli anni Trenta svolge un’intensa attività sia in studio che nei locali di New York. Nel periodo dall’estate 1939 al 1942 dirige a varie riprese una propria orchestra con la quale però non incide mai, mentre si limita a registrare sotto il proprio nome con vari gruppi di studio comprendenti la moglie Adele Girard, arpista e cantante e il fratello Marty. Nel 1948 decide di abbandonare l’attività musicale. Non è una decisione definitiva. A partire dal 1954, infatti, riprende a interessarsi di musica e a comporre riprendendo anche a suonare saltuariamente. Muore il 4 marzo 1978.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".