Il 27 giugno 1924 nasce a Wépion, in Belgio, il pianista Jean Fanis. Suo padre e suo nonno hanno un laboratorio-bottega dove vendono e aggiustano ogni genere di tastiera. Per lui è quasi inevitabile cominciare già da bambino a pigiare con le dita sui tasti bianchi e neri.
L’ìincontro con Fats Sadi e con il jazz
Dopo aver preso lezioni private di pianoforte Jean va alla scuola di musica e al conservatorio di Namur dove lo sorprende lo scoppio della seconda guerra mondiale. Dopo lo sbarco degli alleati in Normandia e la liberazione dai tedeschi inizia a suonare in vari locali. All’Alpha club incontra il vibrafonista Fats Sadi con il quale suona, insieme a Francy Boland e Chris Kellens nei club delle truppe statunitensi acquartierate in Belgio. Si reca poi con Sadi ad Anversa, dove abita con il batterista Rudy Frankel e dove incontra Jack Sels con il quale si trasferisce in Germania, sempre per suonare nei club dell’esercito a stelle e strisce.
Il ritorno in Belgio
Obbligato da un disturbo alla vista a tornare in Belgio va a vivere a Bruxelles e a partire dal 1952 diventa il pianista fisso della Rose Noire, il club di jazz più noto della città. Nel 1956 decide di cambiare aria. Con il batterista Al Jones e il bassista Roger Vanhaverbeke forma un trio destinato a diventare anche il nucleo centrale del quintetto di Jack Sels e del quartetto di Fats Sadi. A partire dagli anni Sessanta suona con quasi tutti i grandi protagonisti della scena jazz europea e statunitense non disdegnando di tanto in tanto di compiere qualche incursione nel pop e nel rock. A partire dal 1977 torna quasi esclusivamente al jazz come solista. Muore il 3 settembre 2012.