Home C'era una volta James Blood Ulmer, un chitarrista tra avanguardia jazz e rock

James Blood Ulmer, un chitarrista tra avanguardia jazz e rock

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Il 2 febbraio 1942 a St. Matthews, nel South Carolina, nasce il chitarrista e compositore James Blood Ulmer.

L’inizio a sette anni

All’età di sette anni James Blood Ulmer canta nel gruppo gospel The Southern Sons con cui rimane fino a quando compie i tredici anni. Trasferitosi nel 1959 a Pittsburgh, inizia a farsi conoscere come chitarrista in diversi gruppi di quella città. Nel 1961 compie la sua prima importante tournée col gruppo Jewel Brenner and the Swing Kings. Nel 1963 si stabilisce a Columbus, in Ohio, e costituisce un proprio gruppo, i Blood and the Bloodbrothers. Due anni dopo entra nel gruppo dell’organista Hank Marr con il quale incide il primo disco. Dopo essere stato per un po’ a Detroit nel 1971 si trasferisce a New York, suonando col proprio gruppo al Minton’s Playhouse ed entrando nella formazione di Ornette Coleman.

Tra jazz e sperimentazione rock

Nei primi anni Settanta dà vita al gruppo The Music Revelation Ensemble, suona e incide con Rashied Ali, Archie Shepp Paul Bley. i Jazz Messengers di Art Blakey, Joe Henderson e Larry Young. Nel 1977, dopo aver suonato al Festival di Newport con Coleman e con il Music Revelation Ensemble. Registra il primo disco a suo nome con George Adams, Cecil McBee e Dough Hammond. Protagonista della scena musicale internazionale soprattutto negli ultimi anni del Novecento, la sua musica si muove spesso sulle linee dettate dall’incontro tra le correnti d’avanguardia del jazz e le sperimentazioni derivate dal rock.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".