Home C'era una volta Jack Nimitz, un sax di lusso

Jack Nimitz, un sax di lusso

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L’11 gennaio 1930 nasce a Washington il sassofonista Jack Nimitz, il cui nome completo è Jack Jerome Nimitz.

Gli inizi con Willis Connover

Dopo aver suonato con orchestre locali il clarinetto all’età di tredici anni e il sassofono contralto a sedici anni, Jack Nimitz si unisce alla formazione coordinata da Willis Connover meglio conosciuto per la sua attività di presentatore di programmi di jazz dalla Voice of America. Nel 1953 è al fianco di Woody Herman con il quale incide per Verve e Capitol e quindi suona con Stan Kenton con il quale incide anche per Capitol. Tra gli altri dischi incisi in quegli anni vanno ricordati quelli per Riverside con il flautista Herbie Mann. Nel 1964 forma con Bill Hood un quintetto impostato su combinazioni di sassofoni tenore, baritono e basso con clarinetto basso con il quale Nimitz si esibisce a lungo nei locali californiani.

L’ultimo concerto un mese prima della morte

Negli anni Sessanta e Settanta ha occasione di lavorare come free lance con musicisti del calibro di Charles Mingus, Thelonious Monk, Gerald Wilson, Terry Gibbs, Shelly Manne e altri. Nel 1965 è membro della Neophonic Orchestra. Il suo nome è inoltre legato alla formazione dei Supersax, di cui è membro fondatore, e della quale fanno parte il trombettista Conte Candoli, gli alto sassofonisti Med Flory e Joe Lopez, i tenorsassofonisti Warne Marsh e Jay Migliori, il pianista Ronnell Bright, il bassista Buddy Clark e il batterista Jake Hanna. Successivamente la formazione cambia con Walter Bishop jr. al posto di Bright. Poi Lou Levy prende il posto di Bishop e alla formazione si aggiunge Frank Rosolino. Il suo ultimo gruppo è il Jack Nimitz Quintet con il quale fa la sua ultima esibizione il 10 maggio 2009 a Northridge. Un mese dopo, il 10 giugno 2009, colpito da un enfisema polmonare muore a Los Angeles.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".