Di chi stiamo parlando? Di Ivan Ukhov, ventisettenne atleta russo specializzato nel salto in alto arrivato al giusto riconoscimento negli ultimi anni dopo tanti problemi e insuccessi. Saltatore dal talento cristallino, Ukhov ha, infatti, sempre lasciato che le proprie vicende private ne condizionassero pesantemente la carriera sportiva fino al punto di fargli cucire addosso l’etichetta di bevitore accanito.
Ivan Ukhov, una storia da raccontare
Ne diede una conferma nel 2008 quando, durante il Meeting di Losanna, si presentò in pista completamente ubriaco dopo aver bevuto, per questioni pare di “cuore”, un mix di vodka e red bull: dopo una non proprio poderosa rincorsa passò sotto l’asticella finendo goffamente sul materasso tra le scroscianti risate del pubblico presente.
Le conseguenze non furono però così drastiche cavandosela con una semplice richiesta di scuse e con una breve assenza dalle gare ufficiali. Fu il periodo più brutto ma anche il più importante visto che ne determinò anche la rinascita. Ivan riordina, infatti, la propria “testa” riprendendosi in mano vita e carriera: i primi risultati non tardano ad arrivare con la preziosa medaglia d’oro ai Mondiali indoor del 2010.
Dopo l’alcol il riscatto
Ma per il vero riscatto l’atleta russo sceglie uno scenario di gran lunga più importante, lo Stadio Olimpico di Londra, sede delle ultime recenti Olimpiadi: di fronte ad una platea mondiale conquista il premio più ambito scavalcando l’asticella posta a 2,38 e archiviando definitivamente alcool e sbronze. E la sua marcia ormai è inarrestabile: proprio di questi giorni il suo ultimo successo al “Memorial Yuri Lukashevich e Vyacheslav Seredkin” in corso di svolgimento nella cittadina di Chelyabinsk alle pendici degli Urali. Quota raggiunta 2,41, la miglior prestazione mondiale del 2014, il primato russo indoor e la terza prestazione assoluta di tutti i tempi al coperto. Bentornato talento.