Ad Ischia è strage di cicogne. La notizia viene rilanciata dalle associazioni ambientaliste, in particolare dalla Lipu, che hanno contato più di 1200 cicogne uccise nell’ultimo anno dai bracconieri.
Ischia è ufficialmente abitata da 3 mila cacciatori che – secondo gli animalisti – sono invece 5 mila e pronti a sparare all’impazzata.
Hanno spiegato i medici del Centro recupero: «Si spara senza ritegno sulle specie più rare: curiamo poiane, albanelle reali, fringuelli, frisone, pispole, alzavole, bianconi, gobbi rugginosi, gru, peppole, nibbi, gheppi, assioli. Non si fermano neanche davanti a un astore, che è un rapace diurno di cui restano in giro pochissime coppie». Il calvario di Gelsomina è solo uno dei tanti. Come Capri, Ponza, Ventotene, l’Elba, ma anche Cipro e Malta, l’isola d’Ischia – con gli acquitrini di Castelvolturno, nel Casertano – è uno dei luoghi di sosta più apprezzati dagli uccelli migratori, che hanno bisogno di riposarsi prima di riprendere la traversata del mar Mediterraneo.
Troppi cacciatori e pochi volontari in difesa delle specie a rischio
Il problema è che scarseggiano volontari e guardie forestali per difendere un’altra delle specie a rischio.
Fabio Procaccini, presidente Lipu a Napoli, non fa sconti alla politica: «Manca un sistema pianificato di controlli, che sarebbe necessario soprattutto sulle isole dove il territorio è più scosceso ed è complicato intervenire. Gli agenti della Forestale sono pochi, demotivati, per nulla addestrati a indagini più complesse. C’era il nucleo di polizia anti-bracconaggio, ma a Napoli è stato abolito dalla giunta provinciale guidata da Luigi Cesaro». Per chi spara alle specie protette «la legge 157 del ’92 prevede solo contravvenzioni. E non fa paura a nessuno».
Isola verde a Cipro e a Malta
C’è – in Europa – chi propone anche per l’isola verde le iniziative attivate per Cipro e, ancor di più, per Malta, il paradiso per eccellenza dei fucili fuorilegge.
Proprio qui l’associazione Bird-life ha promosso a livello internazionale una raccolta di 100 mila firme per dire basta alla stagione venatoria primaverile, cioè al prolungamento temporale a favore della caccia deciso dal governo locale ma bocciato dalla Corte di giustizia europea.
L’auspicio è che lo stesso accada anche ad Ischia.