Il 22 gennaio 1909 nasce a St. Louis, nel Missouri, il trombettista Irving Randolph, detto “Mouse”.
Da vagabondo a professionista
La sua scuola è la strada o, meglio, l’emulazione dei trombettisti che vagano per le polverose strade del Sud degli Stati Uniti. Il piccolo Mouse assimila presto la lezione, anche se la mancanza di un vero maestro gli lascerà qualche imperfezione stilistica. Quando è ancora convinto che la differenza tra un musicista e un vagabondo non sia poi moltissima, ottiene il suo primo importante ingaggio professionale. Ha diciannove anni e si ritrova a far parte della prestigiosa orchestra di Fate Marable. Non ci resta per molto. Prima della fine del 1928 fa altre due esperienze importanti. La prima è con i Norman Mason’s Carolina Melodists e l’altra con la band di Floyd Campbell. Il suo nome comincia a farsi notare tra gli addetti ai lavori e il buon Mouse non ha mai problemi a trovare qualcuno che lo faccia suonare.
Le regole gli vanno strette
Dopo una breve parentesi con le formazioni di Alphonse Trent e di Frank Terry, nel 1931 entra a far parte di quella di Andy Kirk. Tre anni dopo è ormai un musicista affermato e conteso da personaggi come Benny Carter e Fletcher Henderson. Quest’ultimo affida proprio a lui il ruolo da solista nella registrazione di Shanghai Shuffle, pur avendo in formazione Red Allen. Suona poi con Cab Calloway, Ella Fitzgerald e Don Redman prima di entrare a far parte del sestetto di Edmond Hall. Negli anni Cinquanta fa parte in vari periodi nella band del sassofonista Eddie Barefield, anche se non disdegna qualche tour con l’orchestra latino-americana di Marcelino Guerra. Nel 1955 suona con Bobby Medera e nel 1958 è nella formazione di Henry “Chic” Morrison. Progressivamente l’organizzazione rigorosa delle orchestre gli diventerà sempre più stretta tanto che giungerà a definirsi un «free-lance del jazz». Nel 1961 registrerà una delle sue migliori esecuzioni in una seduta di incisione per la Yorkshire organizzata e diretta da Harry Dial. Muore il 12 dicembre 1997.