Home C'era una volta Irving Mills, l’Abraham Lincoln della musica

Irving Mills, l’Abraham Lincoln della musica

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Il 16 gennaio 1894 nasce a New York il compositore, direttore d’orchestra e manager Irving Mills, considerato uno dei più importanti editori musicali nella New York degli anni Venti e Trenta del Novecento.

La Mills Music

Insieme al fratello Jack costituisce la Mills Music, agenzia con la quale pubblica alcuni dei più celebri standard jazz di ogni tempo come In a Sentimental Mood, Mood Indigo, (In My) Solitude, It Don’t Mean a Thing (If It Ain’t Got That Swing), Sophisticated Lady, Minnie the Moocher e altri. Il suo nome appare come autore in questi brani sia perché scrive le parole, ma soprattutto perché ne detiene la proprietà e i diritti. È, per esempio, il manager di Duke Ellington, Cab Calloway, Ben Pollack, Jack Teagarden, Benny Goodman, Will Hudson, Raymond Scott, Red Nichols nonché di Billy Strayhorn. Quest’ultimo, insieme ad altri compositori quali Sammy Fain, Harry Barris, Gene Austin, Hoagy Carmichael, Jimmy McHugh, e Dorothy Fields devono gran parte delle loro fortune proprio a Mills.

No alla segregazione

Irving Mills non può essere definito un vero musicista pur essendo un discreto cantante. Le sue ambizioni da artista lo accompagnano per tutta carriera e il suo potere come produttore gli permettono di incidere un album con il nome di Irving Mills and his Hotsy Totsy Gang. Considerato uno dei più prolifici produttori nella storia del jazz, in anni in cui vige la segregazione razziale lui non pone limiti di colore della pelle ai suoi artisti. Per questa ragione viene definito “l’Abraham Lincoln della musica”. Muore il 21 aprile 1985 e nella sua lunga vita si considera abbia prodotto più di mille registrazioni.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".