Mauro Conte, lucano di nascita e romano di adozione, si divide tra il palcoscenico teatrale e la macchina da presa. Nel 2011 è stato coprotagonista del film Impardonnables di André Téchiné, in selezione nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes. È reduce dal successo televisivo della fiction Rosy Abate e ha appena interpretato una piccola parte nel film dei fratelli Taviani Una questione privata, presentato nel corso dell’ultima Festa del Cinema di Roma, a proposito del quale gli abbiamo fatto qualche domanda.
Come si inserisce il tuo ruolo nella trama del film?
Nel film interpreto Paco, un giovane partigiano sordo da un orecchio dopo l’esplosione di una granata, da cui il protagonista Milton, interpretato da Luca Marinelli, si reca per recuperare un prigioniero fascista da scambiare con il suo amico Giorgio, tenuto in ostaggio dal nemico.
Cosa pensi possa aggiungere questo film alla tematica della Resistenza?
Il film è tratto da un celebre libro di Fenoglio che all’epoca della sua uscita venne criticato per aver usato il “pretesto” della Resistenza per raccontare una storia d’amore. È un romanzo bellissimo con un’atmosfera quasi onirica e sospesa che a mio avviso il film restituisce a pieno.
Come è stato essere diretto da due mostri sacri del cinema italiano?
I Taviani – in realtà è il primo film diretto soltanto da Paolo – hanno le idee molto chiare sul modo di dirigere gli attori. Lucidi e rigorosi, lasciano anche molto spazio alle proposte di ognuno. È stato un piacere essere diretto da loro: ho respirato un’atmosfera di “vecchia scuola” che ormai è rara da trovare sui set.
Luca è un attore superlativo, è fantastico come riesca a calarsi in ruoli completamente diversi uno dall’altro e restituire una solida credibilità.
Cosa pensi del polverone molestie legate al mondo del cinema? Pensi possa accadere anche ad un uomo?
È un problema, certo. Si verifica da sempre e in tutti gli ambiti lavorativi in cui esistono situazioni di potere o gerarchiche, indipendentemente dal sesso. Certo adesso che è diventato un hot topic si fa una confusione terribile tra violenze, molestie, avances e, soprattutto, i giornali e le TV sono diventati i nuovi tribunali. Ma è giusto che finalmente il vaso sia stato scoperchiato.