Il 31 ottobre 1984 Indira Gandhi viene uccisa in un attentato messo in atto da Beant Singh e Satwant Singh due delle sue guardie del corpo di etnia sikh.
Un gesto inaspettato
L’atto arriva inaspettato perché compiuto da due persone al di sopra di ogni sospetto. Una delle due guardie del corpo, il quarantenne Beant Singh, era al servizio di Indira Gandhi da moltissimo tempo. I due attentatori spiegano di aver voluto vendicare la violenta repressione subita da un gruppo di autonomisti della comunità sikh snidati dall’esercito dopo essersi asserragliati nel Tempio d’Oro, uno dei luoghi simbolo della loro religione.
Non ambisco a vivere a lungo
Solo il giorno prima la leader indiana, più volte messa in guardia sulla possibilità di attentati nei suoi confronti, aveva dichiarato: «Non ho l’ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l’India»