Home C'era una volta In cinquemila a Milano per Tajoli, ma la TV lo ignora

In cinquemila a Milano per Tajoli, ma la TV lo ignora

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Sono oltre cinquemila le persone che la sera del 30 marzo 1981 affollano l’ingresso del Teatro Nazionale di Milano in piazza Piemonte per festeggiare il ritorno in concerto di Luciano Tajoli nel capoluogo lombardo.

Emozionato come un debuttante

Gli spettatori e le spettatrici arrivano da tutta Italia e non tutti riescono a entrare ma hanno comunque voluto esserci per festeggiare uno dei grandi protagonisti della musica leggera italiana del Novecento. Il palco, coperto di fiori, ha sullo sfondo le avveniristiche scenografie di “Flowers”, il musical di Lindsay Kemp in cartellone in quel periodo. Luciano è emozionato come un debuttante. Il pubblico lo chiama a gran voce e quando arriva sul palco viene accolto da un’ovazione lunghissima.

Per la tv non esisto

Tajoli non ha lasciato niente al caso. Nel corso della serata lo accompagnano il gruppo del maestro Carlo Cordaro, la jazz band di Sante Palumbo e il Trio vocale di Paola Orlandi. Due ore filate di canzoni non bastano al suo pubblico che prende d’assedio l’uscita dei camerini per abbracciarlo. A fatica i giornalisti riescono ad arrivare fino a lui. Stanco, sudato e felice Tajoli parla chiaro: «Come vedete sono amato dal pubblico, in Italia e all’estero, ma mamma televisione non si accorge neppure che esisto… Non sono gradito perché poliomielitico e quindi brutto da vedere, ormai ci sono abituato. Non è però detta l’ultima parola»

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".