Immigrazione: bisogna affrontare il problema all’origine
Martedì, durante la 30° assemblea parlamentare UE-ACP a Bruxelles, i deputati e i parlamentari dei paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico si sono confrontati sull’immigrazione, i diritti umani e i rifugiati umanitari. La maggior parte hanno convenuto che è necessario affrontare il problema alla suo orgine, come la povertà, la guerra e la mancanza di diritti umani. Alcuni hanno anche sollevato il problema dei rifugiati climatici.
Il dibattito è stato presieduto dal deputato belga liberale Louis Michel: “ll 2015 segna un record macabro: più di 3.500 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo”.
Molti hanno convenuto sul fatto che è urgente e necessario affrontare il problema dei flussi migratori alla radice, sottolineando l’importanza di affrontare le cause.
Come Adjedoue Weidou, dal Tchad ha riassunto: “Se non ci fosse più la guerra, allora non ci sarebbe nemmeno più l’immigrazione.” La deputata maltese di centro sinistra Marlene Mizzi ha dichiarato: “L’unico modo per affrontare il problema dell’immigrazione è quello di trattare le cause del problema, e non continuare a spegnere gli incendi”.
La deputata svedese dei Verdi Bodil Valero ha avvertito che “in futuro non ci saranno più profughi dovuti alle guerre e alle ragioni economiche, ma anche i rifugiati climatici”.
L’immigrazione come opportunità
Per la deputata inglese liberale Catherine Bearder “ci sono molti benefici derivanti dai flussi migratori, come riempire posti di lavoro che le comunità locali non sono in grado o non vogliono fare”. La deputata ha aggiunto che i giovani migranti che studiano in UE possano beneficiare del loro paese al loro ritorno, anche se, come spiegato da Elmi Obsieh Wais (Gibuti) “gli emigrati non rappresentano necessariamente una buona cosa per i paesi in via di sviluppo”.
La cooperazione è la soluzione
Michael Gahler (PPE, Germania) ha ricordato che “come europei abbiamo molto lavoro da svolgere per trovare un accordo tra di noi e abbiamo bisogno maggiore cooperazione con i nostri partner nei paesi ACP”.
“Dobbiamo respingere le azioni dei paesi che rifiutano e usano la violenza per rendendo le condizioni disumane per i migranti” ha aggiunto la deputata spagnola della Sinistra Unita Lidia Senra Rodriguez.
Netty Baldeh (Gambia) pensa che “se abbiamo incoraggiato la primavera araba, dovremmo essere in grado di prenderci cura dell’inverno europeo”.