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Ilaria Fendi, Antonella Fornai: «FLORACULT da non perdere»

Ilaria Venturini Fendi

Ilaria Venturini Fendi e Antonella Fornai non hanno quasi bisogno di presentazioni. Entrambe sono le curatrici e le ideatrici di FLORACULT dove Daily Green è tra i media partnership. Questa la nostra intervista.

 

Antonella Fornai, come curatrice di Floracult, al lettore distratto che si imbatte magari casualmente nella vostra pubblicità, questa manifestazione potrebbe suonare un po’ come una mostra di fiori! Non è così. Floracult è molto di più, non è vero?
Antonella Fornai: E’ vero, è molto di più che una comune mostra di fiori. Floracult è un mondo intero che ruota intorno al giardino che è poi al centro della cultura se si pensa che la storia del giardino è legata alla storia dell’uomo, alle idee, alla filosofia di ogni secolo che ha attraversato.

Oggi il giardino, una volta esclusivo dei potenti, è presente nella vita di tutti. Si è creata una fitta rete che unisce uomini e donne di ogni parte del mondo (anche le piante che si coltivano vengono da tutti i continenti), in sostanza è un linguaggio che molti comprendono e tantissimi parlano e che va al di là dei confini del proprio paese. Oltre alle piante a Floracult ci sono molte occasioni di incontro, molte proposte innovative. Parliamo di acqua, troppa, poca, da depurare, ma anche da” piantare ” in una piccola vasca in terrazza o in uno stagno in giardino. I nostri esperti, con le loro spiegazioni e dimostrazioni, renderanno tutto semplice e chiaro. Molto importante è il contatto fertile e lo scambio umano che si crea in un ambiente così ricco di esperienze e così complesso nelle varietà dei personaggi che lo compongono.

Se volete rose troverete rose, se volete capperi li avrete e così di seguito…..è inutile enumerare piante e specie, bisogna venire, vedere, toccare, odorare.

Insomma, lavorando lavorando, siete arrivati già alla terza edizione; come è cresciuto l’interesse per la manifestazione e soprattutto che tipo di pubblico avete?
Antonella Fornai: E’ detto bene, “lavorando lavorando” abbiamo cominciato da molti mesi anzi non abbiamo mai smesso dal primo giorno di pensare a far crescere FloraCult. Ci crediamo molto, si può dire che è già un appuntamento molto atteso. Il giardinaggio si contagia con facilità, si scopre con immediatezza, anche ai bambini piace imitare i genitori “giardinieri”, vogliono provare, è un bel gioco. Ai miei nipoti, da piccolissimi, ho insegnato a stropicciare le foglie fra le dita, a sentire le differenze, a scegliere.
Non c’è un pubblico da identificere per FloraCult, siamo tutti. Certo ci piacerebbe vedere molti giovani, ce ne sono già tanti ma forse potrebbero essere di più come negli altri paesi europei.

Ilaria Venturini Fendi, tu sei invece l’ideatrice dell’evento, credi che sarà insomma veramente coinvolgente, tre giorni interamente dedicati alla natura, perfettamente in linea con il tuo modo di sentire?
Ilaria Fendi: Sì per me sono dei veri e propri giorni di festa. Ogni anno oramai aspetto con trepidazione l’arrivo di Floracult, tre giorni “terapeutici” immersi nella cultura del verde che, dopo il grande impegno messo nell’organizzare la manifestazione, giungono come un meritato regalo. Il contatto con tante persone interessanti che condividono le mie passioni è gratificante e stimolante allo stesso tempo. Quest’anno poi sono curiosa di vedere le reazioni di chi già conosce i Casali del Pino e avrà la sorpresa di vederne gli spazi ristrutturati e i tre grandi camini solari quasi ultimati.

Credi che l’interesse per l’ecologia e per la natura stia aumentando tra la gente?
Ilaria Fendi: E’ evidente che in questo momento si parla di sostenibilità molto più di quanto non si facesse quando ho iniziato i miei progetti. Non c’è però ancora quel salto che sarebbe necessario a dare veramente una svolta diversa alla società e che ci permetterebbe di cogliere subito l’opportunità di cambiare, trasformando questa crisi globale nell’inizio di una rinascita. Sappiamo tutti infatti che non si tratta solo di economia, ma anche di ambiente, di urgenza sociale e smarrimento di riferimenti culturali. Questo è il momento in cui ritrovare valori che ci aiutino a superare in modo diverso una fase cruciale per il nostro futuro sul pianeta. E’ adesso che dobbiamo cominciare tutti a fare rete, ognuno mettendo del suo, condividendo valori ed esperienze. FloraCult mi entusiasma perché aggrega le persone e penso che sia un aiuto verso questa condivisione.

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