Il 1° giugno 1973 Robert Wyatt, l’ex batterista dei Soft Machine, da poco più di un anno impegnato con la sua nuova band, i Matching Mole, viene ricoverato d’urgenza all’ospedale dopo un pauroso salto nel vuoto dall’altezza di tre piani.
Una fatalità
Le prime notizie battute dalle agenzie parlano di “circostanze misteriose”, lasciando intuire chissà quali retroscena. In realtà il povero Robert è stato vittima di una terribile fatalità provocata da un pizzico d’incoscienza. Ospite di amici, cerca di abbandonare furtivamente una festa uscendo dalla finestra di un solaio. La sua intenzione è quella di sorprendere tutti suonando il campanello e ricomparendo per la seconda volta all’ingresso. Uscito dalla finestrella del solaio deve percorrere un brevissimo tratto sulla copertura del tetto prima di calarsi sul balcone del piano dove si sta svolgendo la festa. Sono poco più di due passi, ma sufficienti a cambiargli la vita per sempre. Appoggia malamente un piede, scivola e rotola verso il vuoto. Manca l’aggancio con il balcone e fa un salto di tre piani. Ai primi soccorritori le sue condizioni appaiono subito gravissime.
La vita in carrozzella
Trasportato d’urgenza al pronto soccorso riuscirà a sopravvivere, ma resterà paralizzato nella parte inferiore del corpo e passerà il resto della vita costretto a muoversi in carrozzella. Nei lunghi mesi delle cure e della rieducazione allo alternerà momenti di speranza a periodi di disperazione. Non tornerà più alla batteria, ma non abbandonerà la musica. Proprio sul lettino dello Stoke Mandeville Hospital comporrà nuovi brani. Il rock perderà un batterista, ma troverà un nuovo autore e interprete dalla amara vena intimistica. L’aiuto degli amici sarà determinante. Verrà organizzato un concerto destinato a raccogliere fondi per le sue cure che frutterà diecimila sterline. Vari artisti gli saranno vicini nella ripresa. Il più attivo sarà Nick Mason dei Pink Floyd, produttore dell’album Rock bottom che raccoglie i brani composti in ospedale.