Home C'era una volta Il settimo sigillo

Il settimo sigillo

SHARE

Il 16 febbraio 1957 esce nelle sale svedesi il film “Det sjunde inseglet” di Ingmar Bergman, conosciuto nel nostro paese con il titolo “Il settimo sigillo”.

Ispirato a “Pittura di legno”

Ispirato alla piéce teatrale “Pittura su legno” scritta dallo stesso Bergman nel 1955 per la sua compagnia teatrale, venne girato nel 1956 a Hovs Hallar, nella riserva naturale di Scania. Il lungometraggio racconta la lunga partita a scacchi tra la morte, interpretata da Bengt Ekerot e Antonius Block, un cavaliere tornato dalle crociate stanco e disilluso che ha il volto di Max Von Sydow.

La morte deve barare

“Il settimo sigillo” segna una tappa fondamentale nella storia del cinema e consacra definitivamente il talento di Bergman. L’aspetto curioso della vicenda è che la partita non è né leale né lineare, visto che alla fine la morte sarà costretta a barare per avere ragione del suo avversario. Negli stessi luoghi dove è stato girato “Il settimo sigillo” Ingmar Bergman ambienterà successivamente anche il film “L’ora del lupo” del 1968.

 

Previous articleFiume selvaggio Vjosa, raggiunto accordo su Parco
Next articleTurismo, l’Italia riconquista gli statunitensi
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".