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Il primo disco di Nilla Pizzi

Il 23 febbraio 1944 negli studi della Parlophone l’emiliana Adionilla Pizza registra con il nome d’arte di Nilla Pizzi il suo primo disco da solista.

Un anno ricco di soddisfazioni

È passato soltanto un anno da quando la ragazza aveva vinto il concorso EIAR davanti a migliaia di concorrenti conquistandosi così un contratto per cantare ai microfoni della radio con l’orchestra di Carlo Zeme. È stato un anno ricco di soddisfazioni e di cambiamenti con il grande successo radiofonico della sua interpretazione di Casetta tra le rose e il passaggio all’orchestra prestigiosa di Cinico Angelini. Il 23 febbraio 1944 si presenta negli studi della Parlophone per registrare Alba della vita, un brano destinato a venir pubblicato su un 78 giri come lato B di Guarda un po’ di Dea Garbaccio.

La censura, l’allontanamento e il ritorno

La strada sembra ormai in discesa, ma non è così. Il suo modo di cantare, considerato troppo “moderno” dalla censura fascista, unito ai suoi atteggiamenti insofferenti nei confronti delle imposizioni sul repertorio le costeranno l’allontanamento dalla radio e la rescissione del contratto discografico. Soltanto nel 1946, dopo la Liberazione, riprenderà il suo posto ai microfoni radiofonici e otterrà un nuovo contratto discografico con La Voce del Padrone. Nello stesso periodo pubblicherà anche per la Cetra e le etichette consociate Fon e Mayor, alcuni dischi con vari pseudonimi: Carmen Isa, Isa Merletti, Conchita Velez e Ilda Tulli. Il definitivo salto di qualità avverrà nel 1951 quando entrerà nella storia della musica italiana vincendo il primo Festival di Sanremo con Grazie dei fior.

 

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