Pensare al futuro, da un’ottica finanziaria, è sempre più importante. Studi recenti del Centro Einaudi sulle scelte finanziarie operate dagli italiani hanno però rivelato che il 40% di chi ha oggi tra i 18 e i 24 anni non pensa al futuro, il 60% restante invece non vi ha fatto i conti. Ma i dati non mentono mai.
Proiezioni statistiche più o meno recenti parlano chiaro: per i Millennials, soprattutto ma non solo, è previsto in prospettiva un periodo di lavoro più lungo rispetto a quanto avveniva fino a qualche anno fa. Ciò si dovrebbe tradurre in un assegno pensionistico maggioritario. Ed invece no: la prospettiva di una pensione a ribasso è quantomai concreta. Perché? I dati hanno quasi sempre una spiegazione: la prima è anagrafica, e riguarda l’invecchiamento della popolazione. Ciò determina, si sa, un numero inferiore di persone a contribuire alla crescita economica. Quindi alla spesa pensionistica. In Italia il sistema di pensionamento pubblico è a ripartizione: i contributi versati anno dopo anno da “lavoratori attivi” sono usati per il pagamento delle pensioni. Se diminuiscono questi, anche i contributi calano e con essi le pensioni.
I calcoli della Ragioneria di Stato sono ancora più eloquenti: l’assegno pensionistico medio di un lavoratore potrebbe risultare più basso del suo ultimo stipendio. Intanto la vita lavorativa si è allungata, e l’INPS, in una proiezione basata su 5000 soggetti nati nel 1980, ha studiato le cifre delle pensioni erogabili dal 2050: l’assegno risulterebbe inferiore del 25% per un settantenne medio, con 1593 euro contro i 2.106 dei pensionati nel 2014.
Occorrono soluzioni per efficientare il futuro e soprattutto garantirsi basi solide e rigogliose. Entra così in gioco il PAC, per molti un acronimo, per tanti il Piano di Accumulo. Come ogni scelta, anche quella sul PAC va ponderata nella migliore maniera possibile, e si deve quindi scegliere con sapienza un Piano di Accumulo. Tra queste spicca il Piano di Accumulo Capitale di Moneyfarm, ben strutturato poiché consente di accedere a fondi comuni di investimento sostenibili e responsabili anche con versamenti periodici, per accrescere il valore del capitale accumulato nel medio-lungo periodo.
Proprio l’aspetto temporale è importante perché si possono investire anche piccole somme, confluenti poi nel PAC. L’importante resta l’affidare a professionisti finanziari il proprio portafoglio diversificato, per minimizzare i rischi. Il PAC altro non è che un mezzo per frazionare gli investimenti nel tempo, a garanzia del risparmiatore, che può evitare sbagli sul timing di entrata. Si acquista con costanza, sia in caso di salita sia in caso di discesa degli indici. Così l’investitore entra con equilibrio nelle oscillazioni di mercato, sfruttando cicli positivi e minimizzando l’impatto delle fasi negative.