Nel 2000 a.C. nella valle dell’Indo, oggi Pakistan, vi era una popolazione che conosceva il limone. Apparve poi in Grecia, come mela della Media (Iran occidentale), nel V sec. a.C. Ritrovamenti fatti nella zona degli scavi di Pompei, farebbero pensare che il limone era già conosciuto in epoca romana.
E’ considerato sacro nei paesi islamici, veniva per lo più impiegato come antidoto contro i veleni, come astringente contro le forme dissenteriche ed emorragiche nonché per tenere lontano il demonio dalle case. Gli antichi Egizi lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e spesso lo riponevano nelle tombe con datteri e fichi.
Le prime chiare descrizioni dell’impiego del limone a scopo terapeutico risalgono alle opere di Teofrasto, l’allievo di Aristotele, che viene considerato il fondatore della fitoterapia. Era costume degli Ellenici coltivare gli alberi di limone vicino agli ulivi per preservare questi ultimi da attacchi parassitari. Ne scrisse come mela di media anche Virgilio indicandola quale antidoto contro i veleni. I Romani, probabilmente a causa del sapore acre ed acido del limone, non lo gradirono e del suo uso se ne persero le tracce.
La riscoperta del limone si ebbe nell’anno mille, quando gli arabi apprezzandone l’uso alimentare e terapeutico, lo diffusero assieme ad altri agrumi nel Medio oriente.
Furono crociati e pellegrini di ritorno dalla Terrasanta, fra l’XI e il XII sec., a portare alberelli di limone nel sud Italia. Grazie alla vocazione mercantile di Amalfi l’agrume arrivò poi in molti territori della penisola, entrando in ricette di verdure, insalate e dolci.
Il limone (Citrus limon) appartiene alle famiglie delle Rutaceae, viene chiamato citrun in Liguria, limonciello in Campania, limuni e zagara in Sicilia. È una pianta legnosa alta fino a 4 o 5 metri, i rami giovani e le foglie non sono ancora ben sviluppati e sono di colore bruno-violaceo. È questa la caratteristica che lo distingue dagli altri agrumi. Le foglie sono ovali ed oblunghe, il picciolo è tondeggiante. La base e l’apice sono acuti, il margine è intero e spesso inciso da dentelli, la superficie è verde e lucente sopra e opaca sotto. Se si guarda la foglia in trasparenza si notano dei punti traslucidi:si tratta di ghiandole dove si producono gli oli che danno l’odore alla foglia stropicciata.
I fiori sono inseriti all’ascella delle foglie oppure anche su corti rametti; il calice è diviso in 3/5 piccoli Lobby La Corolla è formata da 4 /8 petali di colore bianco dentro e rosa fuori. Il frutto è detto esperidio ed è ovale oblungo .La buccia gialla all’esterno e bianca all’interno contiene 5/10 spicchi carnosi dove sono presenti i semi. E’ originario dell’India e da tempo viene coltivato nelle zone calde d’Italia: Liguria e Italia meridionale. Il frutto si raccoglie a piena maturazione, cioè quando assume un bel colore giallo. Si taglia la corteccia del frutto con un coltello tralasciando la sottostante parte bianca. Il succo si ottiene per spremitura e successiva filtrazione. La corteccia del frutto si essicca al sole e si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Il limone ha proprietà
Aromatizzanti
Vitaminizzanti
Digestive
Depurative
Antisettiche
Revulsive
Contiene numerosi principi attivi tra i quali spiccano:
Olio essenziale a base di limonene e citrale
Cumarine
Flavonoidi
Acido citrico
Zuccheri
Vitamine C, B e P
Il succo di limone ha valide proprietà antisettiche; si usa infatti in caso di necessità come disinfettante della pelle e della cavità orale per piccole ferite e abrasioni come afte, angine e stomatiti. Per via interna è utile in forti quantità per la gotta e il reumatismo. Come cosmetico è un buon astringente, utilissimo per gli eritemi solari, schiarente delle efelidi, detergente e purificante. La scorza da cui si ricava un pregiato olio essenziale per l’industria alimentare, liquoristica, farmaceutica e profumiera ha pure proprietà antisettiche utili nelle bronchiti acute e croniche e molte affezioni dell’apparato urogenitale e della cavità orale. E’ utile in pomate e frizioni antireumatiche e antinevralgiche per la proprietà di stimolare la circolazione locale.
I CONSIGLI DEL FARMACISTA
Per uso interno usare il succo del frutto per curare la gotta i reumatismi l’artrite la carenza di VITAMINA C e la sete; fare un succo ,prendere a cucchiaini a piacere oppure in bibita
Per uso esterno usare il succo del frutto come blando antisettico della pelle e delle mucose della bocca e della gola il succo puro o diluito se brucia troppo e poi fare sciacqui, gargarismi lavaggi.
Usare la corteccia del frutto per uso interno come amaro-tonico aperitivo e digestivo fare un infuso o decotto 2 grammi in 100 ml di acqua 12 tazzine per volta all’occorrenza una tintura 20 grammi in 100 ml di alcool a 70° a macero per 8 giorni un cucchiaino su zucchero o in acqua all’occorrenza
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.