Il Ligustro è una specie officinale tossica; si possono usare con cautela le gemme, i fiori e le foglie come lassativo e per le ulcerazioni della bocca e della gola.
Un’antica leggenda narra che una nuvola gonfia di sogni ,vagava nell’azzurro sospirando ad alta voce:”Quanto mi piacerebbe vivere sulla terra!”. La sentì il vento che, mosso a compassione,decise di aiutarla. Prese il seme di una stella bianca e lo soffiò dolcemente
nelle molli vesti della nube. Lei si sentì all’improvvio greve e una strana vertigine la colse… Precipitò su quella terra tanto
desiderata e lentamente, si dissolse. Restò un seme,quel seme che la conteneva tutta e germogliò. Divenne arbusto grande, forte
e in primavera,tra le foglie sempreverdi, lei rinacque, leggera, in una moltitudine di grappoli fioriti, simbolo di un sogno realizzato.
E tutto il profumo del suo cielo si sparse d’attorno creando meraviglia. E qualcuno vedendo il ligustro in fiore, disse:”Mi ricorda una nuvola primaverile”.
La parola “Ligustrum” deriva dal latino “Ligare”, per la flessibilità che caratterizza i suoi rametti,un tempo utilizzati nelle campagne come legacci.
Il Ligustro è una specie officinale tossica; si possono usare con cautela le gemme, i fiori e le foglie come lassativo e per le ulcerazioni della bocca e della gola. Dalle bacche del Ligustro si estrae la “Ligulina, una particolare sostanza colorante,che viene utilizzata come indicatore chimico,in quanto può assumere una colorazione rossa in ambiente acido;verde in ambiente basico; azzurra in presenza di calcare. Il ligustro appartiene alla famiglia delle oleacee e, a seconda delle regioni in cui si trova, prende nome diversi. Viene chiamato oivastru sarvaego in Liguria,ciarvel e cruvagna in Piemonte, len negro in Veneto, ruvistico in Toscana,aulivella in Basilicata, mivella in Puglia, laxanna in Sicilia.
Il ligustro è un arbusto che può essere alto fino a 3 m,i rami sono coperti da una pubescenza sottile e sono dritti e sottili e usati per fare le cesti.Le foglie sono normalmente caduche ma a volte possono persistere per tutto l’inverno e cadere a primavera dopo lo sviluppo di quelle nuove.Sono ellittiche oppure ovali,lanceolate hanno un breve picciolo,la superficie è glabra e lucente nella parte superiore,ed opaca in quella inferiore. I fiori sono profumati,riuniti in una pannocchia all’apice dei rami, il calice è terminato da 4 denti La corolla e’ bianca ed ha forma di un imbuto e quattro lobi ovali con apice acuto.
Il frutto è una bacca tonda di colore nero sia esternamente che nella polpa dove ci sono due semi.Cresce nella zona Mediterranea e in quella submontana sia nei boschi che nelle macchie,ma anche nelle siepi.La corteccia si raccoglie in autunno quando la pianta è in riposo oppure in primavera staccandola con un coltello e tagliandola in lunghi pezzi.I fiori e le foglie si raccolgono in aprile- giugno,le prime si staccano ad una ad una,mentre per i fiori si recidono le infiorescenze. La corteccia si essicca il sole,le foglie e le infiorescenze si fanno asciugare all’ombra.Quando le infiorescenze sono ben secche si battono delicatamente per separare i fiori che sono la parte utile. Corteccia e foglie si conservano in sacchetti di carta o tela i fiori in recipienti di vetro o porcellana.
Il ligustro ha proprietà astringenti e antinfiammatorie
Ha come principi attivi tannini, resine, glucosidi e zuccheri. Il ligustro è un arbusto che è dotato di caratteristiche salutari che vengono sfruttate soprattutto per uso interno. Sono state tradizionalmente attribuite alla corteccia di Ligustro proprietà toniche sull’apparato digerente,che sono state tuttavia abbandonate a causa della mancanza di salde conferme scientifiche. Per uso esterno la corteccia esplica generiche proprietà astringenti. La parte erboristicamente più importante del Ligustro è costituita dalle foglie e dai fiori che sono utilizzati soprattutto per le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola,per lenire gli arrossamenti che si formano nelle pieghe della pelle dei lattanti. L’uso più appropriato del decotto e’ quello per sciacqui e gargarismi,come detergente per le zone cutanee arrossate e macerate
I CONSIGLI DEL FARMACISTA
USO ESTERNO
Preparare la corteccia come astringente della cute fare un decotto e prendere 3 g in 100 ml di acqua: fare lavaggi, applicare dischetti imbevuti di decotto sulle zone interessate.
USO ESTERNO
PRENDERE LE FOGLIE I FIORI PER DETERGERE LA PELLE INFIAMMATA PER LE IRRITAZIONI DELLE MUCOSE DELLA BOCCA E DELLA GOLA FARE UN DECOTTO 5 GRAMMI IN 100 ML DI ACQUA FARE SCIACQUI GARGARISMI LAVAGGI PIÙ VOLTE AL GIORNO