Il termine “lichen” fu introdotto da Teofrasto, collaboratore e poi successore di Aristotele nella direzione del Liceo di Atene, considerato il “padre” della Botanica. Gli antichi Egizi usavano la Pseudevernia furfuracea per mummificare le salme. In quel periodo altri licheni erano usati per scopi medicinali e cosmetici.
A partire dal quinto secolo molte specie licheniche furono usate nel campo della medicina, sulla base di somiglianze nella forma e nel colore. Per curare i bronchi si usava la Lobaria pulmonaria, solo perché le venature della sua superficie ricordavano quelle del polmone; per curare la calvizie si applicavano specie di Usnea, per la sua forma fittamente ramificata che ricordava una folta chioma. La Xanthoria parietina, per il suo colore giallastro, era utilizzata come rimedio per le malattie del fegato.
Nel ‘500 e nel ‘600 i medici citano gli usi espettoranti, stimolanti, tonificanti e antibiotici di alcune specie di Usnea, Cladonia, Cetraria, Lobaria, Evernia e altre.Solo nel 1867 Schwendener capì che i licheni non erano piante come tutte le altre ma erano formati da microscopiche alghe verdi, capaci di svolgere la fotosintesi e da funghi parassiti.
I licheni sono un’associazione di due organismi di tipo perfettamente noto; il loro “tallo” altro non è che il risultato di una simbiosi. Oggi l’interesse della medicina soprattutto legato ad alcune proprietà antibiotiche di alcune sostanze prodotte dai licheni.
Un organismo che in presenza di determinate concentrazioni di inquinanti subisce delle variazioni che si possono facilmente rilevare ed osservare è detto “bioindicatore”. Il Lichene è un ottimo bioindicatore perché il suo metabolismo dipende essenzialmente dall’atmosfera.I licheni, non essendo protetti da una cuticola impermeabile, hanno bassissima resistenza ai fumi industriali, e in particolare all’anidride solforosa (SO2 ) che questi contengono, e quindi sono scomparsi dalle grandi città e in genere da tutti gli insediamenti umani ove si bruciano combustibili ricchi di zolfo. Per tale motivo essi vengono utilizzati come indicatori di inquinamento. i licheni sono appunto il risultato dell’associazione di un Fungo e di un’Alga.
L’uomo deve molto ai licheni: da millenni sono in grado di fornire sostanze coloranti e un’infinità di prodotti utili:dal tornasole ai fissatori per i profumi, ai farmaci fra cui tonici, emollienti e persino antibiotici. Costituiscono un ottimo cibo per gli animali delle zone fredde: renne, alci e caribú vanno ghiotti dei talli formati da associazioni vegetali (Lichene delle renne), licheni molto diffusi in certi paesi nordici.
La sopravvivenza delle renne in Finlandia è legata allo stato di salute della foresta: durante il freddo inverno finlandese, le renne si nutrono, infatti, soltanto dei licheni che crescono sugli alberi piú vecchi. Sulle nostre montagne camosci e stambecchi integrano la loro dieta con licheni; si cibano spesso dei loro talli anche lumache, chiocciole, bruchi di farfalle, coleotteri e vari insetti. Molti uccelli utilizzano questi vegetali come materiale per la costruzione di nidi.
Il lichene islandico, conosciuto meglio come Cetaria Islandica, appartiene alla famiglia delle Parmeliaceae. Vive sul terreno o sulla corteccia degli alberi e ha l’aspetto di un piccolo cespuglio,alto al massimo 10 cm. Dei Licheni non si può parlare di foglie,ma di corpo vegetativo detto Tallo che è variamente ramificato.
Ogni lobo si divide in due nuovi lobi, questi a loro volta si dividono ciascuno in altri due lobi.Questi lobi sono ripiegati ad U e spesso sfrangiati al margine,quelli invece della base sono cilindrici. Il colore e’ Oliva o verdastro spesso la superficie superiore è lucida e biancastra, mentre quella inferiore è verde grigia;le frange tendono al bruno.
Il lichene islandico cresce dalla zona Montana a quella Subalpina si trova nei boschi in special modo in quelli di conifere ma anche su rocce in prati aperti.
Il Tallo si raccoglie in marzo-aprile ed in settembre-ottobre si scelgono le piante più chiare che sono quelle più giovani,evitando quelle troppo scure.
Ha proprietà
-tossifughe
-antidiarroiche
-antinfiammatorie
-antimicrobiche
Principi attivi
-acidi lichenici
-acido usnico
-amidi
-mucillagini
Il lichene islandico è tra i vegetali che ha più spiccate proprietà antimicrobiche. Infatti i ricercatori moderni ne hanno confermato la validità che è principalmente dovuta ad una sostanza chiamata acido usnico. Le proprietà delle lichene islandico non possono essere sfruttate nei trattamenti domestici. Il lichene trova però la sua collocazione domestica come emolliente sulle mucose irritate e come espettorante nelle tossi. È ricco di mucillagini ed ha un buon effetto lenitivo sulle pareti intestinali e irritate e può fungere da antiemetico ed antidiarroico. Per uso esterno può essere utilizzato su foruncoli, pus, acne e come detergente e blando disinfettante di emergenza su piaghe e ferite. Nei paesi nordici il lichene islandico dopo trattamenti atti ad eliminare le sostanze medicamentose viene usato come alimento.
La richiesta e la commercializzazione di licheni a scopo terapeutico ha però avuto un comprensibile arresto dopo l’incidente nucleare di Cernobyl (1986), a causa dell’alto tasso radioattivo riscontrato soprattutto nelle regioni scandinave da cui proviene la maggior parte dei licheni usati in farmacologia.
I CONSIGLI DEL FARMACISTA
Usare il Tallo per uso interno per curare le infiammazioni intestinali e bronchiali facendo un decotto di 2 g in 100 ml di acqu, prendere due tre tazzine al giorno per mitigare il sapore amaro si può fare prima una breve ebollizione,scartare l’acqua e aggiungerne altra per ottenere il decotto definitivo.
Usare il Tallo per uso esterno per curare foruncoli piccole ferite come disinfettante di emergenza facendo una tintura prendendo 20 g in 100 ml di alcool a 20° a macero per 10 giorni fare lavaggi e applicare sulle parti con un tamponcino di cotone.
Per uso cosmetico prendere una manciata di lichene islandico nell’acqua del bagno che la rende emolliente e purificante.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.