Ogni anno a Comacchio si svolge una grande festa sotto il segno dell’anguilla ed in qualche modo, attraverso il suo sacrificio, viene glorificata soprattutto con l’enogastronomia di qualità, ma anche con svariate attività turistiche e culturali. Per tre week-end infatti, dal 25 settembre al 10 ottobre 2021, in tre finesettimana speciali a Comacchio si potranno godere giornate ricche di buon cibo, cultura e divertimento, ma anche di intenso rapporto con un territorio suggestivo e particolare; previste anche escursioni nella natura straordinaria del Parco del delta del Po. Qui si possono trovare i programmi completi delle manifestazioni: https://www.sagradellanguilla.it/- www.turismocomacchio.it.
L’anguilla è un pesce osseo in grado di sopravvivere tranquillamente sia in acqua dolce che salata, la cui forma cilindrica ed allungata la rende molto simile ad un rettile strisciante, data anche la sua capacità anfibia di percorrere alcuni tratti terreni al di fuori dei corsi d’acqua. Ha carni molto grasse ma pregiate e ricche di nutrienti, anche se negli ultimi 50-60 anni la sua presenza si è ridotta (per cause multifattoriali) tanto da essere sottoposta a limitazioni per il rischio di estinzione.
Questo animale ha una vista molto scarsa ed è prevalentemente notturno, preferendo muoversi in prevalenza con l’assenza di luna; il senso sviluppato è l’olfatto, ma la vista sembra migliorare durante il periodo di migrazione, poiché il suo comportamento riproduttivo, come sappiamo, è complesso, non ancora del tutto compreso dagli studiosi, anche se si sono accreditate varie ipotesi. Ciò che si sa per certo è che, trascorrendo buona parte del suo ciclo vitale in acque dolci (fiumi, laghi e canali) o salmastre (valli e foci), giunto alla maturazione riproduttiva intraprende lunghi viaggi verso il mare aperto (15-40 km al giorno) addirittura fino ai Sargassi, tra le Grandi Antille e le Azzorre. Questa sua straordinarietà ha sempre suscitato nei poeti e negli artisti una grande emozione, ed anche in questa edizione della Sagra del 2021, sono state introdotti, nel percorso enogastronomico e turistico, appuntamenti culturali significativi che segnaliamo.
- Solo nella Tradizione e’ il mio Amore – Mostra ideata in occasione della Sagra
dell’Anguilla 2020, a cura di Work and Services scs con le illustrazioni di Riccardo Buonafede. Pasolini e Ungaretti a Comacchio, sguardi e appunti di un viaggio. Corso Mazzini 200, davanti al Loggiato dei Cappuccini verso la Chiesa di Santa Maria in Aula Regia – La mostra guarda la terra di Comacchio ed il suo popolo attraverso alcuni scritti di Pasolini e Ungaretti, artisti che ebbero l’occasione di vedere e vivere Comacchio. Ingresso libero - Il mistero dell’anguilla e le domande degli Uomini. Viaggio a fumetti tra anguille e grandi domande. In occasione della Sagra dell’Anguilla 2021: un percorso tra le riflessioni di Patrik Svensson, autore del libro “Nel segno dell’anguilla”, con un’inedita rappresentazione a fumetti opera di Giovanni Cavicchi. Sagrato del Duomo, Piazza XX Settembre, Comacchio – Ingresso libero
Mostra a cura di: Work and Services scs – Cooperativa sociale Work and Services che nasce dal desiderio di educare al gusto del lavoro attraverso la bellezza della realtà. La trasformazione dei prodotti ittici delle Valli di Comacchio avviene nella Sala Fuochi dell’Antica Manifattura dei Marinati. Qui si lavora il pesce con una tecnica di trasformazione codificata sin dalla fine del Seicento. www.imarinatidicomacchio.it
- Un momento di grazia. Viaggio fotografico a Comacchio – Alla Galleria d’Arte
di Palazzo Bellini. Apertura straordinaria durante i weekend di sagra: dalle 9.00 alle 22:00. Ingresso gratuito soggetto a controllo del green pass.
L’occhio di Piergiorgio Branzi, uno dei maggiori interpreti della fotografia italiana del Novecento, ci restituisce uno spaccato originale e realistico della Comacchio agli inizi degli anni Cinquanta. Le immagini sono state realizzate dall’Autore, nel volgere di una giornata nel 1954.
Organizzazione e coordinamento: Roberto Cantagalli Alessandra Felletti, Maria Rosa Sabattini, Laura Ruffoni In collaborazione con: Fondazione Forma per la Fotografia A cura di: Nicola Nottoli. Progetto dell’allestimento e identità visiva: MACRO – macchine narrative. Catalogo: CONTRASTO – testi di Piergiorgio Branzi, Alessandra Mauro. Stampe fotografiche: Jochem Schoneveld su carta Hahnemühle.
Acqua dolce, acqua salata, dove il Po incontra il mare – Domenica 3 ottobre – Area Libri, Sagrato del Duomo ore 16:00. Ingresso libero – Presentazione del libro di poesie di Anna Bigoni, con le foto di Valter Sambucini. http://www.robinedizioni.it/nuovo/acqua-dolce-acqua-salata-fresh-water-salt-water
Incontro con l’autrice, con la partecipazione della giornalista Carla Guidi e del fotografo Valter Sambucini. Presenta lo scrittore Alessandro Pasetti. Letture dell’attrice Milena Medici.
Il libro di Anna Bigoni, come dice il titolo, nasce dalla passione per la natura e dall’amore per questi luoghi della memoria e della storia, soprattutto esaltando con emozione poetica questo territorio delle Valli, di acqua dolce e salata, considerato “zona umida di importanza internazionale”. Mi piace ricordare il riferimento alla Convenzione di Ramsar – atto firmato a Ramsar, in Iran nel lontano 2 febbraio 1971 da un gruppo di Governi, istituzioni scientifiche e organizzazioni internazionali partecipanti alla Conferenza internazionale sulle zone umide e gli uccelli acquatici, promossa dall’Ufficio Internazionale per le Ricerche sulle Zone Umide e sugli Uccelli Acquatici (IWRB – International Wetlands and Waterfowl Research Bureau), con la collaborazione dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN – International Union for the Nature Conservation) e del Consiglio Internazionale per la protezione degli uccelli (ICBP – International Council for bird Preservation).
Il Italia da sempre habitat vitale umano per pescatori specializzati nella cattura dell’anguilla, è stato luogo resistenziale, poi sito economico e zona di casoni di valle, luoghi di rifugio e di lavoro. Oggi questa identità culturale non si è persa, anzi è riemersa e si è arricchita di una tenace volontà di raccontarsi, di celebrarsi anche attraverso organizzazioni museali e storiche, attente e corrette, ma anche con operazioni culturali artistico/letterarie importanti, gradite e frequentate da un pubblico cosmopolita.
Anna ha dedicato alcune poesie suggestive a questo argomento, al padre il Fiocinino, in equilibrio sulla punta della ‘batana’ a pescare le anguille di notte, negli anni del dopoguerra, quando era commercio illegale ma si doveva pur sopravvivere. E come nelle fiabe, un bel mattino (all’inizio degli anni sessanta) la famiglia fece i bagagli e partì per Genova, da lì con la nave Achille Lauro, dopo circa un mese di navigazione, attraversando il Canale di Suez, arrivò in Australia per raggiungere Melbourne. La storia di Anna ricomincia da qui e non è indifferente quanto la nuova lingua, l’inglese, la lingua delle nuove occasioni, dei successi scolastici, dei nuovi amici, abbia influenzato la sua formazione di adolescente. E’ una storia quindi che rimanda alle migrazioni degli italiani ed anche i ritorni. Erano gli anni ottanta, anni difficili per l’Italia ed Anna che, come donna e come poliglotta, ha dovuto ricominciare tutto, anche superare il diniego del rientro in Australia e l’umiliazione dell’invalidità dei titoli di studio acquisiti con molto onore, e ricominciare a studiare l’italiano, come qualsiasi altro ospite straniero.
Le sue poesie in qualche modo denunciano quegli anni e le molte patologie sociali che ci hanno riguardato tutti e tutte, le discriminazioni di genere, gli atteggiamenti paternalistici, etnocentrici e classisti, la mancanza di lavoro e soprattutto lo sfruttamento diffuso di personale non qualificato. Anna si è sentita per un periodo intrappolata, priva di energie, ma ha reagito e si è integrata al meglio, riconquistando l’amore per luoghi della sua terra natale. L’autrice scrive in inglese e poi traduce in italiano, ma probabilmente pensa a volte anche in quel dialetto ‘laghese’ della sua infanzia. Poi attraverso l’accenno a odori e sapori familiari della terra del Delta del Po, ci trasmette il sentimento di riconquista di una identità con questi luoghi magici. Il suo stile è semplice e diretto, mai banale, con uno spessore narrativo coinvolgente, evocativo, senza fronzoli letterari ma efficace, specialmente nella quarta parte – Le ragioni del cuore – dove emergono anche altre visioni interiori e ricordi, valori stabili come l’amicizia, l’amore, programmi d’intenti, dediche. In realtà tutta la raccolta è coesa e si muove in maniera circolare intorno alle tematiche citate, con la capacità di tirare dentro il lettore per confrontarsi con i propri sentimenti e le proprie storie, ma anche le proprie responsabilità.
- Le foto di Valter Sambucini presenti nell’articolo, sono inserite nel libro di Anna Bigoni