L’Anfiteatro Flavio, uno dei più famosi e visitati monumenti al mondo, si racconta per la prima volta in una grande mostra destinata ad accendere i riflettori su tutti i segreti più nascosti della grande opera voluta dall’imperatore Vespasiano.
Meno di dieci anni di costruzione, usando il lavoro di dodicimila schiavi, perlopiù ebrei (fatti prigionieri da Tito dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70), ed eccolo lì, a distanza di secoli, ancora intatto e sempre pronto ad essere immortalato, a cielo aperto, da milioni di visitatori che, ogni giorno, si domandano quale fosse il posto d’onore degli imperatori durante i combattimenti e le esecuzioni. Era davvero accanto all’arena, proprio come accade, oggigiorno, nei nostri stadi odierni? E che ne è stato del Colosseo dopo la caduta dell’Impero romano?
La rassegna “Colosseo. Un’Icona”, in programmazione fino al 7 gennaio 2018, esposta all’interno dell’Anfiteatro Flavio, si ripropone di rispondere a tutte le domande sulla storia del monumento ripercorrendone tutte le rappresentazioni nelle varie epoche, dalla sua nascita a pochi metri dalla grande statua ‘colossale’ di Nerone, da cui probabilmente prende il nome, fino alla contemporaneità dei giorni nostri che lo consacra al ruolo di icona e lo erge ad una delle 7 meraviglie del mondo.
Una mostra al Colosseo sul Colosseo
Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica centrale di Roma, la mostra va oltre il periodo più noto dei gladiatori e delle cruente “damnatio ad bestias”. Le 100 opere esposte, attraverso immagini e oggetti, ripercorrono la vita del ‘museo a cielo apertoo’ raccontando anche della vivace e poco nota attività commerciale, residenziale e religiosa che caratterizzò l’anfiteatro nel Medioevo, fino al fascino stesso che esercitò sui grandi architetti e pittori del Rinascimento o, ancora, al suo imporsi, nel Settecento, come meta privilegiata del Gran Tour di poeti e scrittori.
La mostra è arricchita dai risultati inediti dei recenti scavi e restauri, che confermano quanto il Colosseo pullulasse di vita, cripte, chiese, botteghe, edifici residenziali di grandi famiglie aristocratiche e umili dimore.
E’ solo con l’avvento del fascismo che il Colosseo ritorna nuovamente, come nel passato, simbolo ideologico del potere. Nel dopoguerra comincia, a sua volta, a costruirsi un nuovo mito del Colosseo: l’Anfiteatro Flavio entra nel grande schermo con i film peplum e nei capolavori del Neorealismo italiano. Il filmato Nuovo Cinema Colosseo racconta questa vicenda in 23 minuti fitti di immagini di capolavori indimenticabili: una ricca antologia cinematografica dal prezioso archivio di Istituto Luce – Cinecittà. Da Quo Vadis? fino all’ultima pellicola recente, Lo chiamavano Jeeg Robot di Mainetti, la storia del cinema si proietta sulle volte del Colosseo lungo tutto il percorso della mostra.
Il mito del Colosseo continua
Una mostra nella quale l’Anfiteatro Flavio si racconta al di dell’età dei Cesari. Una mostra per far sì che la fama del Colosseo, oggi sempre più presente nelle nostre vite quotidiane grazie alle monetine da 5 centesimi che lo raffigurano, rimanga immutata nei secoli e il suo mito continui a diffondersi forte di una consapevolezza sempre più profonda e d’insieme.
Vademecum
Colosseo. Un’icona
Roma, Colosseo http://www.coopculture.it/events.cfm?id=611
8 marzo 2017 – 7 gennaio 2018