Il 2015 durerà un secondo in più. Che verrà aggiunto il 30 giugno 2015. Gli orologi di tutto il Pianeta si fermeranno un secondo alle 23,59 minuti e 59 secondi prima di far scattare la mezzanotte del giorno dopo. Ma… perché?
A giugno gli orologi si fermeranno per un secondo
Storicamente, la misura del tempo coincide con la rotazione della Terra. Un periodo diviso in 24 ore come tutti sanno, a sua volta suddiviso in 60 minuti da 60 secondi. Ma dato che la velocità della rotazione della Terra nel corso del tempo diminuisce ogni volta un po’, quel tanto che basta per turbare gli scienziati, per sincronizzare il nostro tempo umano con quello del Pianeta si è stabilito di fermare per un secondo gli orologi della Terra.
Per ovviare la problema della rotazione nel 1967 si è modificata la stima del secondo che ora è pari a «la durata di 9 192 631 770 periodi della radiazione corrispondente alla transizione tra due livelli iperfini, da (F=4, MF=0) a (F=3, MF=0), dello stato fondamentale dell’atomo di cesio-133». Lo stato fondamentale è definito a campo magnetico nullo. Il secondo così definito è equivalente al secondo effemeride. In Italia il secondo è misurato in base al campione dell’Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris, a Torino.
Il tempo influenza molte app compreso il GPS
L’unità di misura temporale che coincide con quella astronomica può essere un problema per molte applicazioni per esempio. “Un secondo – spiega Daniel Gamblis, capo del Dipartimento Internazionale della rotazione della Terra, l’Osservatorio di Parigi che definisce il tempo universale per l’intero pianeta – è la differenza di 500 metri all’equatore per un browser che si muove rispetto alle stelle”. Nel GPS, questo problema di allineamento del tempo può sembrare antiquato, ma nel 1972 è stato fondamentale definire e determinare anche la sincronizzazione del secondo con la vera orbita terrestre. Entrambe le scale sono state dunque armonizzate per il tempo universale.
“Mi sento un po’ ‘il padrone del tempo – scherza l’astronomo -“. Eppure proprio nel 2015 sarà necessario risincronizzare gli orologi della Terra per quel secondo in più.