I nuovi dispositivi elettronici? Sono completamente biodegradabili. Alcuni scienziati della Scuola di Ingegneria dell’ Università dell’Illinois hanno creato dei piccolissimi dispositivi elettronici completamente biodegradabili i quali, dopo aver funzionato per un certo periodo di tempo, si sciolgono senza danni per la salute.
Dispositivi elettronici biodegradabili
Questi dispositivi elettronici, soprannominati “transitori elettronici” , potrebbero rappresentare una nuova frontiera, una nuova generazione di dispositivi medici da impiantare nel corpo umano senza che sia necessario rimuoverli chirurgicamente.
“Si tratta di dispositivi che sono l’esatto opposto di quelli elettronici convenzionali, i cui circuiti integrati sono progettati per mantenere una stabilità a lungo termine sia dal punto di vista fisico che da quello elettronico”, spiega in un comunicato il Dr. Fiorenzo Omenetto, professore di ingegneria biomedica presso la Scuola di Ingegneria dell’Illinois.
Pc con prestazioni super ed ecologici
“I transitori elettronici offrono prestazioni paragonabili a quelli dei robusti dispositivi attuali, ma saranno completamente riassorbibili dall’ambiente in cui sono stati impiantati, in un tempo che va da qualche minuto ad alcuni anni, a seconda dell’applicazione.
Provate ad immaginare se, per esempio, i telefoni cellulari si potessero semplicemente sciogliere, invece di languire in discariche per anni, creando un problema enorme di inquinamento ambientale ”
Il rapporto su questa grande invenzione è stato pubblicato il 28 settembre scorso ed è descritta come un dispositivo davvero futurista. I materiali tradizionali vengono integrati nel dispositivo, ma in una forma ultrasottile, che viene poi incapsulato nelle proteine della seta .
“Il silicio, che può sembrare impermeabile, alla fine si scioglie nell’acqua”, ha detto Omenetto, il quale ha poi aggiunto però, che la sfida principale è stata quella di rendere biodegradabili i componenti elettrici.
Componenti elettroniche ultrasottili
Ad ogni modo, il lavoro si è concentrato proprio sulla possibilità di rendere davvero ultrasottili i componenti elettronici, fino a farli diventare della spessore di qualche nanometro. Sono stati poi progettati per sciogliersi insieme ai fogli di proteine della seta dai quali sono sostenuti e incapsulati.
Estratta dai bozzoli di bachi da seta, la proteina della seta è uno dei più robusti materiali esistenti ed è completamente biodegradabile e già utilizzata in alcune applicazioni mediche.
L’obbiettivo futuro è quello di rendere tale dispositivi medici tali da poter rispondere ai cambiamenti del loro ambiente, come la chimica, la luce o la pressione.