I nostri antenati erano vegetariani. Noi esseri umani ci siamo evoluti per mangiare carne. Quante volte avete letto o sentito qualche versione di questa affermazione?
Il post del biologo Rob Dunn
Anche quando l’importanza evolutiva degli alimenti vegetali nella dieta umana è riconosciuta, a livello scientifico, sotto ogni aspetto, affermazioni circa la naturalezza di mangiare carne mantengono comunque la priorità’ ogni qual volta si affronti l’argomento dieta e salute nella nostra società. Ora un post sul blog Scientific American, “Gli antenati dell’uomo erano quasi tutti vegetariani“, offre una storia diversa all’origine dell’alimentazione umana.
Nel post, il biologo e scrittore scientifico Rob Dunn suggerisce che, quando mangiare sano è calibrato al passato, è comunque un riferimento ad un periodo di tempo troppo recente. Sarebbe più utile, a suo parere, quello di “capire quale fosse la dieta dei nostri antenati durante il periodo in cui le caratteristiche principali delle nostre viscere e le loro abilità magiche per trasformare il cibo in vita, si è evoluta” (sembra quasi una citazione poetica). Questo significa tornare indietro fino alle scimmie antropomorfe del passato, i nostri parenti primati piu’ stretti, che, dice Dunn, si sono nutriti con una grande quantità di frutti, foglie, noci e verdure, con lo snack proteico occasionale (insetti o piccoli animali) mischiati in mezzo, ma che spesso ci capitavano fortuitamente ahi loro.
Un passato essenzialmente vegetariano
In altre parole, modificando la scala temporale di riferimento, e’ chiaro che in passato, all’alba della nostra nascita evolutiva, eravamo essenzialmente vegetariani.
Alcune domande arrivano immediate. Non è fuorviante parlare di scimmie e scimmie antropomorfe, come i nostri antenati? Non è quello che Dunn intende dimostrare. Egli sa che condividiamo antenati comuni con le scimmie di ieri e le scimmie di oggi – anzi, è proprio di quegli antenati che sta parlando.
Quindi, per quanto riguarda la caccia degli scimpanzè?
I maschi degli scimpanzé sono famosi per attaccare in gruppo, abbattere e mangiare colobi e altre prede, e presumibilmente hanno fatto così per milioni di anni. Gli scimpanzé sono eccezionali. Dunn osserva pero’ che nonostante le battute di caccia, la loro dieta è, in media, solo per il 3 per cento a base di carne.
La natura conservatrice dell’intestino umano attraverso milioni di anni è il punto critico per Dunn. Rispetto ad altri primati, egli dice, “noi esseri umani moderni abbiamo sviluppato mani uniche e unici cervelli, ma anche se i nostri Homo antenati mangiavano carne, le nostre viscere sono praticamente primate-media, cioè’ non si sono evolute, non si sono adattate per una dieta a base di carne“.
Dunn non ama molto discutere dei denti, ma l’analisi dentale suggerisce che i nostri “Homo antenati” erano in grado di mangiare un ampio spettro di alimenti, così avrebbe ancora piu’ ragione nell’affermare che la nostra dentatura non è adatta per una dieta a base di carne.
“Le piante sono state la nostra paleo-dieta per la maggior parte degli ultimi trenta milioni di anni“, conclude Dunn.
Allora qual è il messaggio di tutto cio’?
Non è, credo, che siamo fatti per essere vegetariani (né Dunn lo rivendica). Piuttosto, è che osservare le diete ancestrali ci deve aiutare a fare scelte alimentari migliori di quelle che facciamo oggi. E soprattutto un monito a soffermarsi sempre piu’ ad osservare il passato per migliorare il futuro, in questo caso non solo il nostro, ma di tutto il pianeta.