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I batteri spazzini contro l’inquinamento

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batteri

Si tratta di batteri spazzini, in grado di catturare cromo e metalli inquinanti. A scoprirli sono stati i ricercatori dell’Università di Tubinga in collaborazione con l’Università di Manchester e il Pacific Northwest National Laboratory, negli Stati Uniti.

Batteri spazzini per bonificare l’ambiente

In verità – spiegano gli scienziati – non sono veri e propri batteri spazzini, ma, più che altro, elettricisti in grado di generare delle batterie naturali che riescono a catturare metalli inquinanti e a bonificare in un certo senso l’ambiente. Questi si chiamano Rhodopseudomonas palustris Rhodopseudomonas palustris e sono stati studiati proprio per questa loro particolarità. Sono dei microrganismi molto comuni in natura simili a piccoli bastoncelli che normalmente vivono in acque stagnanti, nei sedimenti. I ricercatori li hanno incubati con la magnetite e si è così scoperto che sotto la luce diurna questi batteri muovevano degli elettroni dalla magnetite scaricandola, mentre al buio li trasferivano nuovamente alla magnetite ricaricandola.

Utilizzano la magnetite per catturare metalli inquinanti

Gli scienziati, ora, sono convinti che questo tipo di batterie naturali potrebbero essere riprodotte anche con altri microrganismi con l’obiettivo di usarli per ripulire, appunto, l’ambiente. Anche perché si è dimostrato che la magnetite la si potrebbe usare per ripulire i metalli tossici come il cromo, per esempio. Si è, dunque, a lavoro, ora, per riprodurre i batterispazzini.