Nell’Antica Farmacia del Monastero di Camaldoli, sabato 3 luglio 2021 alle ore 17.00, sarà inaugurata l’interessante mostra a cura di Matteo Ferrari Hermetica/Metamorphosi fra Nigredo & Albedo, opere dell’artista Marisa Zattini.
Nella Sala Beato Mariotti (al primo piano della Foresteria) si terrà la presentazione della mostra con la presenza dell’artista. Interverranno il Padre Priore Alessandro Barban e il curatore Matteo Ferrari; a seguire Gian Ruggero Manzoni e Giovanni Ciucci, teorici dell’arte. All’interno, in sottofondo la composizione sonora Ouroboros di Giovanni Ciucci. Allestimento di Augusto Pompili.
La mostra sarà visibile dal 3 luglio al 21 agosto 2021 – Orario: tutti i giorni dalle 9.00-12.30 e le 14.00-18.00 – Ingresso: gratuito.
Per chi non conoscesse questo luogo incantevole e storicamente significativo, basti sapere che la Spezieria di Camaldoli non è separabile da quella dell’antico Monastero di origine medioevale (XI secolo) a 840 metri sul livello del mare e dell’annesso Ospedale – strada Provinciale 124 dell’Eremo – Poppi (Arezzo). L’antica Farmacia era nota sino al XVIII sec. come ‘Spezieria di Camaldoli’ e già nel 1046 i monaci avevano edificato un ospedale dove venivano ricoverati gli ammalati provenienti dai paesi vicini. Durante la soppressione napoleonica del 1810 venne chiuso, ma non la farmacia, che continuò ad operare. Ancora oggi vi possiamo ammirare i forni e gli alambicchi, i mortai, il corredo di vasi in ceramica ed in vetro. Così pure la libreria della Spezieria si presenta pressoché intatta, con oltre quattrocento libri a stampa dal XVI al XIX sec. (ricettari, erbari, manuali di chirurgia). Antiche descrizioni di Camaldoli risalenti al sec. XV e XVI riportano un luogo difficile da raggiungere, essendo collegato solo da strade impervie sulla dorsale appenninica tra Toscana e Romagna. Questo però non impedì alla Spezieria di rifornirsi, già tra XVII e XVIII sec. e di importare erbe medicinali anche dalle Americhe, acquisire i vetri per la conservazione degli sciroppi da Venezia e ceramiche da Montelupo Fiorentino, Deruta e Faenza, ancora oggi visibili con i vasi, nella sala monumentale, nei preziosi armadi di legno intagliato del 1600.
In questo contesto le opere dell’artista Marisa Zattini Hermetica/Metamorphosi fra Nigredo & Albedo si inseriscono perfettamente, proseguendo un discorso da lei già iniziato con l’esperienza ravennate del 2019, nell’Antica Farmacia settecentesca del Museo Nazionale di Ravenna. Potremo dire che l’esposizione di Camaldoli ribadisce la vocazione della sua arte a ricomporre un difficile rapporto odierno Uomo/Natura, anche attraverso quel viaggio simbolico/alchemico che già lo psicoanalista C. G. Jung individuò essere un percorso straordinario di trasformazione, paragonabile alla stessa pratica analitica, un tentativo da parte degli esseri umani di accedere ad una presa di coscienza esistenziale superiore, paragonabile al raggiungimento della pietra filosofale.
Il percorso simbolico dell’arte infatti, ha la capacità di risvegliare la luce della conoscenza che dorme all’interno oscuro (per la mente degli esseri umani) della complessità della materia ovvero (riportando la questione all’attualità odierna) per contribuire a disinnescare quell’atteggiamento miope di vedere il mondo ormai condizionato interamente dall’opera dell’uomo (Antropocene) che sta alla fine distruggendo il proprio ambiente vitale e le altre creature che con lui lo condividono.
- Esistono dei luoghi d’ascolto privilegiati così come esistono ‘figure’ che si pongono quale fondamento per più ampie riflessioni. Se il linguaggio mistico è un «dire in frammenti», ci sono anche cose che ci guidano verso una visione percettiva, secondo la visione di Maurice Merleau-Ponty, portandoci a scoprire l’alveo profondo del nostro ricercare. Denudare l’ascolto, liberare l’assoluto precipitando nel vortice dell’indicibile per risalire ai bagliori primi della visione… Irrompere nella perlustrazione delle vaste zone sussultorie della nostra anima, sentire all’unisono con l’universo, tessere incessantemente l’abitudine all’ascolto del nostro inconscio: è questo, in fondo, ciò che fanno gli artisti e i mistici. (…) Marisa Zattini, architetto e artista, sembra fortemente attratta da questo mondo alchemico e dalle sue virtù vegetali e animali inesauribili. Lo dimostrano le sue opere, i suoi disegni, le sue sculture. Per questo l’abbiamo accolta nella nostra Antica Farmacia: per proseguire idealmente in quel dialogo ininterrotto che ci lega al passato, a chi ci ha preceduto e a chi verrà dopo di noi. Per immergerci emotivamente in quello che fu un mondo che ancora rivive oggi.
Non a caso a questo testo segue una citazione della Bibbia (Genesi) da parte del Monaco P. Matteo Ferrari che sottolinea, a proposito del rapporto Uomo/Natura …
- Le creature di Dio sono buone e spetta all’essere umano, vertice della creazione, dare voce a questa bellezza, far esprimere questa bontà racchiusa in ognuna delle creature di Dio. Le opere di Marisa Zattini che troviamo esposte nell’Antica Farmacia di Camaldoli, in fondo, non sono che un omaggio a questo rapporto tra Dio, le creature e l’essere umano. Strumenti, studi, oggetti che non sono altro che testimonianza di questa «signoria mite» dell’uomo e della donna sulle creature perché possa risuonare la loro bontà e bellezza. E nulla maggiormente che il linguaggio dell’arte può assolvere questa funzione che, potremmo dire, continua l’opera del Creatore.
- (…)Perfino il limite è un dono nei racconti della creazione, perché senza limiti gli uomini e le donne non possono vivere. Ma come ogni dono, la creazione è responsabilità. Il secondo racconto della creazione afferma: «il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse» (Gn 2,15). Qui per uomo (Adam), non si intende il genere maschile, ma l’essere umano in quanto tale, uomo e donna. Agli uomini e alle donne il Creatore, quindi, affida un compito: coltivare e custodire. Il verbo ebraico tradotto con «coltivare» in realtà può voler dire anche «servire» (avad). (…) Questa seconda pagina della Genesi ci può provocare per leggere le opere di Marisa Zattini da un altro punto di vista. Le opere esposte rimandano tutte in qualche modo a questo «prendersi cura» degli uomini e delle donne dei doni di Dio, delle sue creature: conoscerle, amarle, scoprire le loro proprietà benefiche al servizio della vita …
I disegni, realizzati a china su lettere dell’800, si affiancano in un canto e controcanto alle loro trasposizioni a getto d’inchiostro su lastra di alluminio lucidata a specchio. Nella Sala dell’antica Spezieria sono state infatti inserite queste tre Trasmutazioni: due Mandragore e un Erbario/Bestiario che si sommano a due lastre notturne dedicate agli insetti, in omaggio a Francesco Redi. Invece nel luogo dove si svolge il rito alchemico e farmaceutico, sull’antico tavolo denso di memoria storica, dove sono esposti utensili e contenitori dalle forme bizzarre e dai lunghi becchi ritorti, l’artista aggiunge nuovi strumenti alchemici reinventati, in forme assolutamente inutilizzabili per una pratica, ma puramente simboliche che dialogano mentalmente con gli antichi strumenti.
- L’Athanor naturale dove tutto matura è la grande terra, la terra madre. Entrando in sintonia con tutto quello che ci circonda e di cui facciamo parte possiamo trasmutare noi stessi. L’opus, il prezioso frutto, è ciò che ogni artista matura e ci offre, in modo differente. Oggi, in questa splendida sede dell’antica Farmacia di Camaldoli, ripercorrendo in parte le subsidenze di Alchemica, ho ricomposto nuove storte in vetro e alambicchi ceramici trattati ad ingobbio nero che si mescolano fra loro sul grande tavolo posto centralmente nella Farmacia cinquecentesca. E tutto regge fra scaffalature e armadi cinquecenteschi in legno scolpito, grandi orci ceramici invetriati, storte, libri e incisioni antiche racchiuse negli scaffali e conservati preziosamente. Per proteggere i frutti della terra occorre guardarsi dagli insetti che insidiano piante e animali. Insetti piccolissimi e dannosi che spesso si nascondono alla vista. Come difendersi? E il pensiero va al Covid19, il misterioso virus che inaspettatamente ha attaccato il mondo gettandoci in una terribile pandemia. Da questa riflessione parte la mia indagine ricognitiva per una rivisitazione trasmutativa delle lettere di Francesco Redi scritte a Carlo Dati …
Marisa Zattini, nata a Forlì il 13 ottobre 1956, è architetto, poeta, art director e curatore. Come artista ha realizzato mostre in Italia e all’estero a partire dal 1976. Dal 1989 è Direttore Artistico de IL VICOLO Sezione Arte, IL VICOLO Editore e della rivista trimestrale di Arte & Letteratura “GRAPHIE” fondata nel 1998.
Per un approfondimento – http://www.ilvicolo.com/contatti/marisa_zattini.html- https://www.arteromagna.it/zattini-marisa/
Ente Promotore: MONASTERO DI CAMALDOLI – 52014 Camaldoli (Arezzo) info:+39 0575 556021 – Organizzazione: IL VICOLO – Sezione Arte Società di Servizi Culturali & Progetti Espositivi Via Carbonari, 16 – 47521 Cesena (FC) t 0547 21386 f 0547 27479 – www.ilvicolo.com