Il 5 gennaio 1981 a La Selle-Sur-Le-Bied, in Francia, muore il trombonista e capo orchestra Guy Paquinet, uno dei protagonisti del jazz francese.
L’influenza degli statunitensi
Nato a Tours il 13 agosto 1903, dopo la seconda metà degli anni Venti, Guy Paquinet, influenzato dalle prime jazz band venute in Francia e da qualche disco, suona nelle orchestre che accompagnano le riviste alle Folies Bergères e al Moulin Rouge. Come quasi tutti i musicisti francesi della sua generazione, prima della musica dei neri ha modo di conoscere quella degli jazzmen bianchi di Chicago e New York. Per questa ragione, a detta della maggioranza dei critici, il suo stile richiama quello di Tommy Dorsey.
Con Django Reinhardt
Agli inizi degli anni Trenta suona in varie grandi orchestre di danza francesi o franco statunitensi e intorno al 1934 prova senza grande successo a costituire un proprio gruppo: Patrick et son jazz nel quale schiera spesso Django Reinhardt. Nel 1936 entra nell’orchestra di Ray Ventura e dopo l’occupazione tedesca e l’esilio di Ventura presta il suo trombone alle orchetre di Raymond Wraskoff e Raymond Legrand. Dopo la guerra suona con Jacques Hélian e, soprattutto, con Django Reinhardt nell’orchestra del Boeuf sur Le Toit.