Il 21 febbraio 1927 nasce a Detroit il cantante, ballerino e attore radiofonico Guy Mitchell, uno dei grandi protagonisti della scena musicale statunitense nel periodo che vede la nascita del rock and roll.
Nel 1949 il debutto come solista
Figlio di emigrati croati viene registrato all’anagrafe con nome di Albert George Cernik. Inizia a cantare quando è ancora studente esibendosi nelle band scolastiche. Chiamato alle armi, riprende l’attività al termine della Seconda Guerra Mondiale, cantando nell’orchestra di Carmen Cavallaro scegliendosi il nome d’arte di Guy Mitchell. Nel 1949 viene scritturato da Arthur Godfrey che lo convince a debuttare come solista con il singolo My heart cries for yoy, seguito da The roving kind, My truly, truly fair e Pittsburg (Pennsylvania), nei quali è accompagnato dall’orchestra di Mitch Miller.
Otto settimane al vertice
Nel 1956 ottiene il primo vero e grande successo con Singing the blues, accompagnato dall’orchestra di Ray Conniff, che resta per otto settimane al vertice della classifica statunitense. Tra il 1953 e il 1957 porta al vertice della classifica inglese, oltre a Singing in the blues, anche i brani Shea wears red feather, Look at that girl e Rock-a billy. Nel 1959 torna di nuovo al vertice della classifica dei dischi più venduti negli Stati Uniti con Heartaches by the number. Negli anni Sessanta, di fronte all’irrompere di nuovi protagonisti e nuove mode la sua popolarità declina. Muore a Las Vegas, il 1º luglio 1999. Nel 2007, l’anno in cui Guy Mitchell avrebbe festeggiato il suo 80º compleanno la Sony lo ha commemorato pubblicando l’antologico The Essential Collection.