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Greenpeace: a Prato le aziende firmano l’impegno Detox

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Venti aziende del distretto di Prato, il più grande distretto tessile d’Europa, in una conferenza stampa a Milano, hanno annunciato di aver sottoscritto contemporaneamente l’impegno Detox di Greenpeace, lo standard più elevato per una produzione senza sostanze tossiche nel settore della moda.

Il distretto tessile di Prato firma contro il Detox

Negli ultimi tre anni, Greenpeace insieme a  centinaia di migliaia di attivisti, esperti di moda, blogger e consumatori si sono uniti per chiedere una moda libera da ogni forma di inquinamento. Con azioni pubbliche come flashmob, spogliarelli da record e campagne virali sui social media.

Dell’argomento Detox abbiamo parlato anche di Dailygreen, in particolare della battaglia di Greenpeace contro il PFC nei prodotti outdoor:

Dopo tante battaglie arrivano le prime conferme: il distretto pratese ha una tradizione centenaria e rappresenta circa il 3 per cento della produzione tessile europea, esportando ogni anno più di 2,5 miliardi di euro di prodotti di abbigliamento realizzati per alcuni dei marchi internazionali più famosi tra cui Burberry, Prada, Valentino, Armani e Gucci.

Per la prima volta lo standard Detox viene adottato collettivamente da intere filiere produttive, segno inequivocabile del fatto che una produzione senza l’uso di sostanze tossiche è possibile e alla portata anche di piccole realtà industriali come quelle pratesi. L’accordo interessa più di 13 mila tonnellate di filati e materie prime e oltre 13 milioni di tessuto prodotti ogni anno.

Le aziende pratesi danno l’esempio

«La scelta delle aziende pratesi ha ricadute sull’intero settore tessile mondiale e speriamo incoraggi sempre più marchi del settore a sottoscrivere Detox», dichiara Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia. «Queste aziende hanno scelto uno standard d’eccellenza per la gestione delle sostanze chimiche, su cui si baserà la valutazione di tutte le altre iniziative sulle sostanze chimiche pericolose prese da singoli marchi o da gruppi di aziende. Ora che i loro fornitori si sono impegnati a eliminare le sostanze tossiche, Gucci, Prada e Armani non hanno più alcuna scusa per non seguire l’esempio».

Stracci-cernitaLe aziende di Prato hanno già rinunciato all’utilizzo di numerosi gruppi di sostanze chimiche come richiesto dalla campagna Detox. Per esempio, molti gruppi di sostanze nocive come i ritardanti di fiamma bromurati e clorurati, composti organostannici e ammine associate a coloranti azoici, dannosi per il sistema riproduttivo e causa di tumori, sono già stati eliminati. Come richiesto da ogni impegno Detox, le aziende hanno pubblicato una chiara e ambiziosa lista di sostanze da eliminare completamente entro il 2020, fissando delle tappe intermedie per l’eliminazione di alcuni gruppi di sostanze. Ad esempio i PFC, i composti poli- e per- fluorurati utilizzati abitualmente nella produzione di abbigliamento e equipaggiamento outdoor, non saranno più utilizzati dall’estate 2016.

L’accordo di Prato prevede l’eliminazione delle sostanze tossiche da

  • 4.500 tonnellate di filati prodotti ogni anno
  • 4 milioni e 500 mila metri di tessuti prodotti ogni anno
  • 1.800 tonnellate di materie prime tessili prodotte ogni anno
  • 3.700 tonnellate di filati tinti ogni anno
  • 8 milioni e 800 mila metri di tessuti tinti ogni anno
  • 3.200 tonnellate di formulazioni chimiche prodotte ogni anno per l’industria tessile

Filaturacardatai«Per la nostra associazione e le aziende di Prato è importante mostrare al mondo che siamo impegnati fisicamente e finanziariamente a mettere in pratica le richieste della campagna Detox», dichiara Andrea Cavicchi, presidente di Confindustria Toscana Nord. «Nei mesi a seguire continueremo a eliminare le sostanze tossiche e a rendere più ecologica la filiera produttiva che è fiera di rifornire i più grandi marchi globali secondo gli standard più elevati del settore tessile».

 

Nel 2016 Confindustria Toscana Nord ha in programma di rinforzare il suo impegno verso un’industria della moda libera da sostanze tossiche, con l’intento di sviluppare e fornire nuovi strumenti di supporto per l’adozione di Detox, creando un protocollo di auditing esterno, registrando i progressi, pubblicando casi studio e garantendo la pubblicazione dei risultati delle analisi chimiche.

La campagna detox di Greenpeace

La campagna Detox di Greenpeace chiede ai marchi della moda di impegnarsi nell’eliminare l’utilizzo di tutte le sostanze chimiche pericolose entro il 2020 e chiede a tutti i loro fornitori di rendere pubblici, su una piattaforma online indipendente, i dati relativi allo scarico di inquinanti dalle loro strutture nell’ottica della massima trasparenza. L’impegno di Prato si aggiunge alla sempre più ampia lista di aziende che hanno scelto di sottoscrivere l’impegno Detox, tra cui 35 gruppi della moda e dell’abbigliamento che rappresentano più di 100 marchi, che da soli costituiscono il 15 per cento della produzione tessile mondiale in termini di fatturato. Tra gli aderenti alla campagna ci sono i gruppi Miroglio e Inditex insieme a grandi marchi internazionali come Valentino, Adidas, H&M e Burberry.

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Leggi la lista delle aziende che hanno sottoscritto l’impegno Detox e il testo dello stesso: confindustriatoscananord.it