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Golfo del Messico, la zona morta del Pianeta

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Golfo del Messico
THis BP handout images shows an Aerial view the ground effort in the Grand Isle area of Louisiana, May 22, 2010. Anger mounted May 23 as heavy oil blackened Louisiana's marshes and beaches and efforts to cap the oil which has gushed into the Gulf of Mexico for more than a month ran into more delays. Initially scheduled to begin on Sunday, BP's latest attempt to cap a leak in a ruptured pipe 5,000 feet (1,500 meters) below the surface is not expected to get underway until Tuesday at the earliest. AFP PHOTO/HO/BP/Joshua Drake == RESTRICTED TO EDITORIAL USE - NOT FOR SALE FOR MARKETING OR ADVERTISING CAMPAIGN ==

Ricercatori del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) statunitense lanciano l’allarme per il Golfo del Messico dove è prevista la formazione della piu’ grande ”zona morta”, con bassissimi livelli di ossigeno nell’acqua, mai registrata finora.

I modelli computerizzati creati dall’equipe di ricerca prevedono che la ”dead-zone” coprira’ entro agosto una superficie stimata di oltre 22.000 chilometri quadrati.

Golfo del Messico, la zona morta del Pianeta

Secondo gli esperti del Noaa, le condizioni per la creazione di una tale area sono mature grazie alle forti piogge che hanno colpito il Midwest americano durante la primavera, che hanno causato il deflusso nelle acque di fertilizzanti e scarichi agricoli. In questo modo, spiegano i ricercatori su Live Science, i nutrienti in eccesso hanno raggiunto l’oceano e sono diventati ”carburante” per una fioritura extra di alghe che poi una volta morte si decomporranno consumando ossigeno alle altre creature acquatiche.

Finora la più grande ”zona morta” registrata copriva nel 2002 una superficie di 21.996 chilometri quadrati.