Home C'era una volta Gli Zen, popolarissimi senza aver pubblicato dischi

Gli Zen, popolarissimi senza aver pubblicato dischi

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Il 19 novembre 2001 la casa discografica High Tuned Records pubblica Pornstar, il primo album degli Zen, una band romana divenuta in poco tempo popolarissima senza avere ancora pubblicato un disco.

Tutto inizia nel 1998

La storia inizia nel 1998 quando quattro amici dell’hinterland di Roma formano un gruppo cui danno, appunto, il nome di Zen. Dopo un paio d’anni di gavetta fra Roma e dintorni, si iscrivono più per scherzo che per reale convinzione all’edizione di Emergenza Festival del 2000. Man mano che le esibizioni si susseguono gli Zen prendono sempre maggiore confidenza con il palco e attirano la simpatia del pubblico. L’avventura finisce la vittoria nella finale del festival a Roma. Ormai ci hanno preso gusto. Per questo nell’agosto dello stesso anno partecipano all’annuale Taubertal Open Air Festival, una rassegna che si svolge nella deliziosa città medioevale tedesca di Rothenburg. In quell’edizione condividono lo stage con band come No Fun At All, Oomph! e Guano Apes.

I primi provini

Nel settembre del 2000 gli Zen suonano a Parigi insieme ai tedeschi Emil Bulls. Sempre in quel periodo, incidono alcuni provini che promuovono via web attraverso il proprio sito e altri specializzati. È proprio il web a trasformarli in una sorta di fenomeno mediatico. In poche settimane il loro brano (This’s) the end of the world viene scaricato da centinaia di ragazzi da tutta Europa e la loro popolarità cresce in maniera esponenziale. La stessa High Tuned Records, dopo aver ascoltato il brano in rete, decide di scritturarli per il loro album d’esordio. Pornstar segna l’inizio di una bella avventura. Pochi mesi dopo gli Zen vincono Sanremo Rock & Trend.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".